10 sett – Nel sud delle Filippine violenti combattimenti sono scoppiati tra ribelli separatisti musulmani e forze di sicurezza. Gli scontri a fuoco sono iniziati ieri mattina quando 300 guerriglieri del Mnlf (Fronte nazionale di liberazione Moro) hanno assaltato Zamboanga.
Il bilancio è di 8 morti, 24 feriti e 180 civili ostaggi dei guerriglieri. In stato di emergenza ci sono al momento cinque i villaggi di Zamboanga, situata nella punta sud-occidentale dell’isola meridionale di Mindanao. In 48 ore migliaia di evacuati, in centinaia hanno trovato rifugio in uno stadio del posto. “Eravamo accanto alla porta e sentivamo gli spari ” – è la testimonianza di Nhurain Ilamado, una sfollata – “abbiamo deciso di spostarci in cucina, ma il soffitto è crollato.”
Nelle Filippine il governo, che rappresenta la popolazione cristiana, combatte dal 1971 contro gli indipendentisti del “Fronte nazionale di liberazione moro (Mnlf)” che opera nell’isola di Mindanao, a maggioranza musulmana.
All’origine delle violenze l’esclusione del Movimento dagli accordi pace, avviati dal governo solo con la sua frangia più radicale, il Fronte islamico di liberazione moro (Milf). euronews