9 sett – Protesta giovedì 12 settembre davanti all’ospedale nuovo di Imola: la Lega Nord comunica infatti che “non ci sta agli stipendicidi” e scenderà in piazza dalle 17.30 alle 19.30 con un presidio davanti all’ingresso pedonale lato parcheggio principale contro gli stipendi d’oro dell’Ausl imolese. “E’ ora di far sentire la nostra voce – dice il leghista Daniele Marchetti – non possiamo più accettare i continui tagli effettuati sui servizi forniti ai cittadini, mentre non vengono minimamente toccati gli stipendi della dirigenza. Quarantuno persone che guadagnano più di 100.000 euro annui in una piccola ausl come la nostra ci sembrano troppi“.
“E’ inconcepibile che, in un momento in cui si taglia sui servizi sanitari offerti ai cittadini – prosegue Daniele Marchetti – continua ad esistere una situazione come quella della nostra AUSL, una tra le più piccole in assoluto a livello nazionale, ma con al tempo stesso numerose persone pagate profumatamente. Probabilmente situazioni di questo genere sono facilmente individuabili in altre zone del paese, ad esempio in meridione dove gli scandali legati alla sanità pubblica sono all’ordine del giorno, ma evidentemente anche il nostro territorio non vuole essere da meno.
“La Lega Nord imolese a proposito ha sempre avuto le idee chiare: o l’autonomia porta effettivamente vantaggi ai cittadini, oppure non ha ragione di esistere. Non possiamo accettare tutto questo per garantire soltanto tutti questi stipendi, è ora di dire basta a questi stipendifici che non portano nulla alla comunità! Queste sono le motivazioni che ci hanno spinto a organizzare un presidio di protesta presso l’ospedale nuovo di Imola, per spiegare ai cittadini questa vergogna.Invitiamo la cittadinanza e tutte le forze politiche di opposizione ad aderire a questa iniziativa, per dare un segnale forte a chi amministra i nostri territori e fargli capire che gli imolesi sono stanchi. L’esistenza di 41 persone stipendiate dall’AUSL imolese che percepiscono oltre i 100.000 € all’anno, a parer nostro è una questione a dir poco vergognosa”
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