Siriani ed egiziani incendiano 30 tonnellate di droga per sfuggire a GdF

incendio7 set. – Hanno dato fuori alla droga che avevano a bord – circa 30 tonnellate di resina di hashish – per evitare che cadesse nelle mani della Guardia di Finanza e poi hanno cercato di buttarsi in mare: ora sono in stato di fermo di nove membri dell’equipaggio della Gold Star, battente bandiera della Tanzania, bloccata in fiamme al largo di Sicuracusa.

Nell’ambito di una complessa operazione antidroga coordinata dal Comando Operativo Aeronavale di Pomezia (Pratica di Mare), i militari delle Fiamme Gialle, con unità aeronavali d’altura, hanno monitorato la Motonave “Gold Star” a partire da tre giorni fa, quando era giunta, dal II Reparto del Comando Generale, per il tramite della Direzione Centrale Servizi Antidroga, la notizia della presenza di un ingente carico di droga in navigazione nel Mediterraneo a bordo del cargo.

Nel pomeriggio di ieri le unità navali ed aeree del Comando Operativo Aeronavale hanno raggiunto, nel tratto di mare compreso fra Capo Passero (Siracusa) e Malta, il cargo per tentarne l’abbordaggio, dopo aver ottenuto la prevista autorizzazione dallo Stato di Bandiera.

I nove membri dell’equipaggio, di nazionalità siriana ed egiziana, immediatamente dopo aver avvistato le imbarcazioni delle Guardia di Finanza hanno appiccato un incendio a bordo dell’unità per distruggere il suo prezioso carico, per poi gettarsi in mare, anche a rischio della propria vita, vista la posizione e l’altezza della chiglia della nave. Tutti sono stati immediatamente posti in salvo dalle unità navali del Corpo e poi sottoposti a stato di fermo.

Sono state prontamente allertate le Autorità competenti al fine di domare l’incendio e garantire la sicurezza della navigazione. Sono ancora in corso le fasi di recupero e messa in sicurezza della “Gold Star”. tmnews