Milano, 4 set. – Interrogatorio di garanzia domani a San Vittore per Lollo e Simone, gli attivisti arrestati con l’accusa di lesioni personali gravissime e violenza privata aggravata in seguito al pestaggio avvenuto all’Universita’ Statale nella notte tra il 14 e il 15 febbraio. Nel pomeriggio i gruppi che i due frequentavano – ex Cuem, Panetteria e Bottiglieria occupata – terranno una riunione congiunta per dissociarsi dall’accaduto, mentre emergono nuovi dettagli sulla notte di follia che e’ quasi costata la vita a Carlo, 28enne studente della facolta’ di Scienze Politiche, come i suoi aggressori.
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, coordinati dal pm Piero Basilone, Carlo e’ stato picchiato selvaggiamente per motivi futili, che hanno solo una lievissima connotazione politica. Durante la festa del 14 febbraio il ragazzo aveva disegnato qualche scarabocchio su un manifesto con le immagini di alcuni prigionieri politici di sinistra, scatenando l’ira di Lollo e Simone. Carlo, la vittima, non aderiva ad alcun gruppo organizzato. Gli aggressori gli avevano chiesto spiegazioni per il suo comportamento. Poi avevano iniziato a spintonarlo e infine a colpirlo a calci e pugni in testa, abbandonandolo sanguinante sul selciato appena fuori dai cancelli dell universita’.
Il ragazzo fu accompagnato a casa da un amico, mentre tra il momento del pestaggio e l’arrivo dei carabinieri Lollo e Simone avevano minacciato i testimoni presenti per impedire loro di parlare dell’accaduto alle forze dell’ordine.
Per circa due settimane Carlo e’ restato a casa, spaventato, ha cercato di curarsi da solo, ma il 27 febbraio le sue condizioni sono peggiorate e il ragazzo si e’ recato in ospedale: i calci in testa avevano provocato un rientro della scatola cranica, i medici lo hanno sottoposto a un intervento di urgenza della durata di sei ore, nel corso del quale gli hanno applicato circa quindici viti sul cranio.
La vittima e’ ancora sottoposta a terapia e rimarra’ probabilmente sfigurata a vita. Gli inquirenti sono giunti all identificazione di Lollo (30 anni) e Simone (26 anni) attraverso i racconti di alcuni testimoni, che nei primi momenti delle indagini si erano mostrati reticenti a causa delle minacce ricevute dai due.
Entrambi con precedenti – Lollo e’ gia’ imputato a Torino per il processo ai No Tav – gli studenti vengono dipinti dagli inquirenti come due elementi violenti, coi quali molti degli stessi militanti di area antagonista non vogliono avere nulla a che fare. Le indagini proseguono per identificare le circa venti persone che hanno avuto, a vario titolo, un qualche ruolo nel pestaggio.