Roma, 4 set. – Prestava denaro a connazionali in difficolta’ economiche con tassi che raggiungevano anche l’80% annuo. Con l’accusa di usura, estorsione ed esercizio abusivo di attivita’ finanziaria e’ stata arrestata una 69enne cittadina filippina, collaboratrice domestica, ritenuta il capo della banda sgominata a maggio scorso con l’operazione denominata “Usura Filippina”, che ha portato all’arresto di 10 persone da parte dei Carabinieri di Roma.
La donna riusci’ a sfuggire alla cattura poiche’ si trovava all’estero e ieri e’ stata presa al suo rientro in Italia e portata nel carcere di Rebibbia. Un centinaio le vittime del giro di usura accertate dai militari dell’Arma .