21 ago – Monte Stingone, provincia di Isernia. Una strada costeggia un bosco. Un’auto bianca passa davanti alle telecamere di sicurezza installate dal Corpo forestale in una zona interessata da anni da incendi dolosi. Si ferma, il conducente dà fuoco a qualcosa e la lancia dal finestrino. È una pietra avvolta da carta e nastro adesivo, a cui è stato dato fuoco. Solo l’intervento di alcuni passanti impedisce al rogo di svilupparsi.
Pensava di restare anonimo, ma è stato inchiodato da un video. “La targa dell’auto, l’orologio al polso e la canotta indossata” hanno rivelato l’identità del piromane. Si tratta di un 50enne di Pozzilli (Isernia) e – udite, udite – ausiliario dei vigili del fuoco. L’uomo è stato arrestato ed è ora in carcere per il pericolo di reiterazione del reato. Rischia una pena dai quattro ai dieci anni di reclusione.
Monte Stingone era un “sorvegliato speciale” del Corpo Forestale di Isernia perché da otto anni prendeva fuoco – sempre per cause dolose – richiedendo operazioni di spegnimento dispendiose in termini di risorse umane ed economiche. Il comandate provinciale, Luciano Sammarone, ha ricordato il devastante rogo del 2012 “quando le fiamme, alimentante anche dal vento, hanno percorso ettari di superficie boschiva”. ilgiornale