14 ago – “Anche noi cattolici oggi, come copti e protestanti, abbiamo preferito tenere chiuse le chiese e i luoghi di culto, per evitare incidenti”. Lo racconta padre Paul Annis, superiore della congregazione dei Comboniani al Cairo, raggiunto dall’agenzia Misna in una delle giornate piu’ drammatiche per il paese, commentando la notizia di tre chiese incendiate, a Sohag, Minya e Suez.
“Molta gente che era andata al lavoro questa mattina, – aggiunge il religioso – e’ tornata a casa prima della fine della giornata. In diversi quartieri la circolazione e’ bloccata e alcuni manifestanti hanno attaccato le stazioni degli autobus e microbus. La situazione e’ degenerata dopo che si e’ diffusa la notizia delle incarcerazioni di alcuni leader della Fratellanza”.
“Domani, se la situazione lo consentira’ riapriremo le chiese – conclude padre Annis – per festeggiare l’assunzione di Maria in cielo. Ma tutto e’ ancora da vedere, e da domani ci separa una lunga notte”.
Questa è una notizia dell’agenzia Asca.
Perché queste cose le raccontate solo voi? Perché in Italia hanno tutti le fette di prosciutto sugli occhi? Ci stiamo dando la zappa sui piedi! Cercano di accattivarsi il nemico, ma non capiscono che il nemico non ci vorrà mai come amici ma solo come schiavi!