Come era logico attendersi da Mario Draghi, la Bce ha appena deciso di abbassare dello 0,25% il costo del denaro, rimediando così alla sesquipedale castroneria del precedente “governatore” (che non nomino perché penso porti anche sfiga).
Quel “signore” ebbe l’ardire, il 7 luglio 2011, di aumentare di un quarto di punto il costo del denaro; dopo aver consultato “l’Otelma” della mutua che gli predisse il surriscaldamento dell’economia europea. Spero sia il prossimo candidato al Nobel per l’economia. Le Borse sembrano festeggiare, e Rosy Bindi s’incavola con Silvio che non molla. Le Borse non sono affatto amiche del Cavaliere, ma leggono i numeri. Sarà durissima. Ancora più dura sarà finire nelle mani di Bersani, Vendola, Di Pietro col contorno di Casini, Fini e Rutelli. Al solo nominarli, fanno tremare le vene dei polsi. Finalmente il nuovo che avanza!
guglielmo donnini