Roma, 2 ago – Dal 2012 ad oggi salgono a 165 i suicidi per motivi economici, secondo l’analisi di Lab, il Centro Studi e Ricerche socio-economiche dell’università ‘Link Campus University’ di Roma sul tragico fenomeno dei suicidi legati alla crisi economica.
In particolare sono stati 76 i suicidi nel primo semestre 2013: “Un terzo dei suicidi si è verificato nel mese di aprile con 24 casi e nei mesi successivi – dice il direttore di Link Lab Nicola Ferrigni – probabilmente a causa dell’ennesima dose di fiducia degli italiani nei confronti del nuovo Governo e delle politiche economiche per il rilancio del Paese, il numero dei suicidi ha conosciuto una diminuzione. Purtroppo i recenti casi di cronaca e gli ultimi drammatici dati sulla disoccupazione presentano un quadro sconfortante e i suicidi per crisi economica continuano ad essere un fenomeno seriamente preoccupante per il nostro Paese”.
“Nel primo semestre del 2013 – sostiene Ferrigni – sono cresciuti notevolmente i casi di suicidio tra i disoccupati: si pensi che sono già 29 i sucidi tra i senza lavoro nei primi sei mesi del 2013, contro i 18 registrati nello stesso periodo lo scorso anno e i complessivi 28 casi dell’intero 2012. Si tratta di un quadro preoccupante che rappresenta le drammatiche difficoltà legate alla crisi economica in cui versa il Paese. Debiti, fallimenti, licenziamenti, paura per il futuro, rassegnazione hanno già portato al gesto estremo decine e decine di imprenditori e oggi fanno vittime in maniera sempre più evidente anche tra i disoccupati”.
Nel complesso il numero dei suicidi tra gli imprenditori resta il più alto: 34 nei primi sei mesi dell’anno, 83 dall’inizio del 2012 ad oggi i titolari delle aziende che, maggiormente esposti all’andamento negativo del mercato e dell’economia, hanno scelto di rinunciare alla propria vita ritenendo insormontabili le difficoltà e le problematiche legate alla crisi.
Si abbassa l’età media delle vittime di suicidio: nel primo semestre un suicida su quattro ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni. Se nel primo semestre del 2012 le vittime di suicidio con età compresa tra i 35 e i 44 anni rappresentavano il 9,4% dei suicidi, nel semestre appena concluso la percentuale è salita addirittura al 23,7%. Sono infatti 18 i casi registrati nel primo semestre del 2013 contro i 6 dei primi sei mesi dello scorso anno. In altre parole il numero delle “giovani” vittime di suicidio per crisi economica è triplicato nell’arco di un solo anno. L’incidenza più alta dei suicidi permane, ciò nonostante, tra i 45-54enni e i 55-64enni (31,6%).
La maglia nera al Nord-Est con il Veneto in testa, aumento significativo nel Nord-Ovest. Nel primo semestre del 2013 il numero più alto di suicidi di registra ancora una volta nel Nord-Est con 21 casi a fronte dei 17 registrati nel primo semestre dello scorso anno. Cresce sensibilmente invece il numero dei suicidi nell’area del Nord-Ovest del Paese: sono infatti 17 gli episodi contro i 7 del primo semestre del 2012. Sono 17 i casi registrati al Centro, a seguire il Sud con 12 e le Isole con 9.
(TMNews) –