Crisi economica? GB: Cameron spende 2 milioni di sterline per misurare la felicità

DAVID CAMERON

Londra, 1 nov. – “Sei soddisfatto della tua vita?”.
“Vai d’accordo con tuo marito o tua moglie?”. “Guadagni abbastanza?”. Sono alcune delle domande con cui il governo britannico si appresta a misurare il benessere dei propri cittadini. L'”indice della felicita’”, voluto fortemente dal premier David Cameron, e’ stato stilato dall’Ufficio nazionale di statistica, che ha tracciato dieci indicatori della vita felice – dalla salute al lavoro, dall’educazione al reddito – dopo una rilevazione che ha coinvolto 200mila persone, a cui e’ stato chiesto di esprimere il loro grado di soddisfazione da zero a 10.

Gia’ l’anno scorso Cameron aveva annunciato la sua idea di introdurre un “indice della felicita’” che integrasse il piu’ freddo e tradizionale Pil. “Continueremo a misurare il Pil come abbiamo sempre fatto. Ma e’ tempo di ammettere che il Pil e’ uno strumento incompleto per misurare il progresso di un Paese”, aveva detto all’epoca il numero 1 di Downing Street.

Di qui il progetto, la cui realizzazione ha richiesto un anno di lavoro e 2 milioni di sterline: una spesa che i critici hanno gia’ liquidato come soldi buttati. “L’idea che la soddisfazione individuale possa essere misurata e’ folle e intrusiva”, ha commentato al quotidiano Daily Mail l’esperta di diritto di famiglia, Jill Kirby.

La Gran Bretagna non e’ il primo Paese a introdurre un simile indice. Gia’ da anni il lontano Bhutan – per rimarcare il suo impegno nella costruzione di un’economia coerente con i valori spirituali del buddismo – ha introdotto il Fil, la Felicita’ interna lorda, iniziativa sostenuta anche dal Dalai Lama.

(AGI)