Macchinario guasto, aria in vena: donna muore in ospedale a Genova

genovaGenova, 20 lug. – Una donna di 53 anni e’ deceduta all’ospedale San Martino di Genova durante un intervento chirurgico al cuore a causa della disfunzione di un macchinario per la sopravvivenza assistita. Secondo quanto si apprende, il decesso della donna sarebbe stato causato dal macchinario in avaria che avrebbe inietatto in vena aria al posto di sangue.

La direzione sanitaria dell’ospedale ha segnalato il decesso alla procura della Repubblica. E’ stato aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di omicidio colposo, a carico di ignoti. Accertamenti sono in corso: seqestrata la cartella clinica della vittima e il macchinario che sarebbe stato all’origine della tragedia. Nelle prossime ore l’autopsia.
“Durante l’intervento sono stati utilizzati apparecchiature ed impianti complessi e gli stessi a scopo precauzionale sono oggetto di verifica”. Lo precisa la direzione sanitaria dell’ospedale San Martino di Genova in seguito al decesso di una donna di 53 anni,, avvenuto durante un intervento in cardiochirurgia. Durante l’operazione un macchinario per la circolazione extracorporea avrebbe malfunzionato, iniettandole aria invece che sangue in vena, causandone il decesso. Sul caso la procura di Genova ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo a carico di ignoti.

“In data 19/07/2013, alle ore 21 – si legge nella nota diffusa dalla direzione sanitaria del San Martino – si e’ verificato presso il blocco operatorio cardiochirurgico dell’IRCCS San Martino Ist il decesso di una paziente di 53 anni nel corso di un complesso intervento cardiochirurgico. Durante l’intervento sono stati utilizzati apparecchiature e impianti complessi e gli stessi a scopo precauzionale sono oggetto di verifica”. La direzione sanitaria informa che “Il blocco operatorio cardiochirurgico e’ dotato di altre sale e altre attrezzature con le stesse caratteristiche che consentono di eseguire e supportare in sicurezza il prosieguo dell’attivita’ operatoria”. Nella nota si conclude aggiungendo che “Il caso e’ stato segnalato alla Procura della Repubblica che ha fatto partire le indagini”.(AGI) .