20 lug. – “Serve un governo piu’ forte. Serve un governo piu’ solido”. Stesso premier e stessa maggioranza, ma con “un profilo piu’ autorevole”. Guglielmo Epifani in un colloquio con ‘Repubblica’ ribadisce la necessita’ di tenere in piedi il governo nonostante la “gravita’ enorme del caso Shalabayeva”, a prescindere dunque dalla vicenda Alfano, “che pure si doveva dimettere”. Ma la crisi andava evitata.
E spiega: “Andiamo incontro a un autunno difficilissimo, il peggiore della nostra storia. Se l’esecutivo supera indenne la sentenza della Cassazione su Berlusconi, ha davanti un orizzonte lungo e meno agitato, alcuni mesi di lavoro vero. Ha bisogno di maggiore forza, di un profilo nuovo nel suo complesso”.
Il segretario del Pd non parla di rimpasto, ma di ministri da rinnovare: “Non ne faccio un problema di nomi – spiega – l’importante e’ un rafforzamento dell’esecutivo”. Certo, ammette Epifani, la gravita’ del caso kazako “pone il tema della credibilita’ del governo” che “ne esce piu’ debole” e “ammaccato”. Ma “tra poco dovra’ affrontare una situazione molto delicata, quasi drammatica. Per questo occorre rafforzarlo”. Per Epifani “sfiduciare Alfano voleva dire far cadere il governo” perche’ il ministro dell’Interno “e’ anche segretario del Pdl”.