Sembra quasi un crudele scherzo del destino, ma è la reale situazione in cui è incappato il noto gruppo di cracker Anonymous, costretto a fronteggiare un attacco informatico al proprio social network annunciato soltanto nei giorni scorsi.
Un paio di giorni or sono si era scoperto che il gruppo Anonymous, i cui membri si erano detti stanchi di essere respinti continuamente dai social network più famosi come Google+, aveva deciso di creare una propria rete di social networking, battezzata AnonPlus, dove tutto è teoricamente permesso fatta eccezione per la violazione della privacy. Il progetto è ancora nelle fasi iniziali dello sviluppo, con i creatori orgogliosi e fiduciosi di poter presentare grandi cose per il futuro della piattaforma, il tutto puntando verso una filosofia differente dalla condivisione di foto e “mi piace” tipica di Facebook.
Ma il risvolto interessante, e per certi versi paradossale, della vicenda è arrivato oggi. Chi si è collegato questa mattina al social network, ha infatti trovato a sorpresa un messaggio inequivocabile che identifica un attacco informatico da parte di un gruppo di cyber-pirati probabilmente di origine turca:
Siamo Turkiye. Siamo gli Ankicilar. Questo logo vi si addice di più, come vi permettete di ergervi contro il mondo… pensate di essere l’Impero Ottomano? Abbiamo pensato che prima non si può sfidare il mondo e poi avere la pretesa di creare una rete sociale. Ora andate a cuccia!
Cracker contro cracker: Ankicilar è il nome di una città e di un quartiere della Turchia e sicuramente chiunque abbia effettuato l’azione di sabotaggio ha scatenato l’ira degli Anonymous. Il gruppo ha infatti fatto sapere in seguito di essere al lavoro per sistemare i danni provocati dall’attacco, utilizzando commenti parecchio coloriti e pesanti nei confronti degli aggressori.
Gli scontri intestini rischiano di creare una guerra tra bande dai risvolti imprevedibili: la caduta di AnonPlus è soltanto il primo episodio di una sfida tutta interna al mondo cracker.
UPDATE: Anonymous ha iniziato ad annullare i “danni” causati da Akincilar e mentre io continuo a pensare che il tutto può essere uno stratagemma, i commenti rivolti ai responsabili tendono a suggerire che l’attacco è stato legittimo. Se è così, il divertimento potrebbe essere solo l’inizio.