13 lug – Dallo scorso 11 luglio l’ex ministro della Giustizia Paola Severino è in Puglia insieme a tutta famiglia. Per garantire la sua incolumità le è stata assegnata una doppia scorta di polizia penitenziaria composta da quattro unità per turno e due mezzi protetti, inviati dal provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria di Bari nonostante la carenza di organico.”
“Preoccupano le spese che bisogna sostenere per il soggiorno della scorta in albergo e ristoro, strutture ristoranti, oltre all’utilizzo del budget per il lavoro straordinario e per il pieno trattamento missione”, ha denunciato il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Cosp, Mimmo Mastrulli, chiedendo l’apertura di una inchiesta parlamentare e ministeriale.
La Severino dichiara: Leggo oggi su alcuni quotidiani della richiesta di un sindacato di polizia penitenziaria dell’avvio di un’ inchiesta parlamentare in merito alla scorta che, da quando e’ terminato il mio incarico di ministro della Giustizia, e’ tenuta ad accompagnarmi nei miei spostamenti. Da ministro ho sempre avuto grande attenzione al risparmio e alla razionalizzazione della spesa pubblica, specialmente in momenti di gravi crisi economica. Da comune cittadina, quale oggi sono, mi ritrovo a subire una limitazione della liberta’ personale che per mia natura mi riesce difficile accettare. Tuttavia la normativa prevede che, senza alcuna possibilita’ di rinuncia da parte dell’interessato, un ministro della Giustizia sia sempre accompagnato da un una scorta di sicurezza di primo livello anche nei tre mesi successivi alla cessazione del suo incarico”. Lo afferma l’ex ministro di Giustizia Paola Severino, che aggiunge: ”Un termine, quest’ultimo, ridotto rispetto agli originari dodici mesi grazie a una mia iniziativa, condivisa con l’allora ministro dell’interno Annamaria Cancellieri. Allo scadere dei tre mesi, non ancora trascorsi nel mio caso, tocchera’ al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica valutare un eventuale prolungamento del livello di sicurezza, indipendentemente da cio’ che io possa volere o preferire, perche’ cosi’ prevede sempre la norma. Cosa che un sindacalista della polizia penitenziaria dovrebbe ben conoscere”.
La norma? ma questa è la Traviata!
c’è solo da vergognarsi, se lei vuole può non avere la scorta,basta una autocertificazione