13 lug – Rivoluzione in arrivo nel settore energetico spagnolo. Il governo ha varato una riforma con l’obiettivo di tappare un buco creatosi dopo anni di sussidi e prezzi regolamentati.
La vicenda parte a inizio anni duemila con l’esecutivo di allora che, per calmierare i prezzi della bolletta, impone tariffe inferiori ai costi di produzione.
Per le rinnovabili sono stati spesi 1.300 miliardi dal 2006
Si aggiungano gli ingenti sussidi per la produzione di elettricità proveniente da fonti rinnovabili (solare, l’eolico e idroelettrico), nonché le coperture per il trasporto della corrente nelle isole, e si capirà come il buco è diventato una voragine da 26 miliardi di euro.
Quest’anno dovrebbe allargarsi di altri 4 miliardi e mezzo. Mariano Rajoy e colleghi hanno deciso allora di redistribuire il fardello su tutti gli attori del sistema.
Produttori e distributori vedranno una riduzione degli aiuti di 2,7 miliardi di euro, lo Stato ci metterà di tasca sua 900 milioni mentre i rimanenti 900 se li accolleranno in bolletta i consumatori con un aumento del 3,5% che scatterà ad agosto.