Carceri, Cancellieri: “l’amnistia sarebbe molto utile”

cancell10 lug. – “L’amnistia sarebbe molto utile” per affrontare il problema del sovraffollamento nelle carceri.
“Pero’, c’e’ un discorso politico dietro all’amnistia e questo io lo lascio fare al Parlamento che dovra’ fare le sue valutazioni. Per quanto ci riguarda, naturalmente, un alleggerimento della pressione della popolazione carceraria sarebbe molto utile”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, in una intervista a Radio Vaticana.

Parlando del provvedimento sulle pene alternative, il Guardasigilli ha detto che “non mettera’ fuori alcun carcerato pericoloso. E’ un ddl che opera sulle entrate: nel senso che molto spesso capita che nelle carceri entrino, magari per 2-3-5-10 giorni, delle persone che poi escono perche’ non dovevano starci o perche’ non condannate o perche’ potevano essere titolari di misure alternative. Noi abbiamo cercato di evitare questo fenomeno”.

Il ministro ha spiegato che sul fronte carceri e’ in atto “una strategia a 360 gradi, operiamo su piu’ versanti. Intanto sul versante normativo con questo decreto, che e’ servito ad una prima azione, stiamo facendo una rivisitazione di tutte le norme penali, con una importante azione di depenalizzazione cui procederemo in modo che cambiera’ molto anche il tipo di pena e tutto quello che ad essa e’ connesso.

D’altro lato stiamo, invece, provvedendo a riorganizzare le carceri su tutto il territorio nazionale, cercando di coprire i posti che ci mancano, anzitutto con una serie di opere nuove: noi metteremo a punto nell’arco di un anno, massimo un anno e mezzo, 12 mila nuovi posti, e piu’ altri 5-6 mila posti che ricaveremo dalla ristrutturazione di carceri che gia’ ci sono”. Il ministro Cancellieri ha poi speso parole di elogio nei riguardi degli agenti della polizia penitenziaria, da anni costretti a lavorare in contesti difficili e delicati con un organico ridotto all’osso.

“Svolgono un lavoro preziosissimo – ha ammesso il Guardasigilli -. Poi che i ruoli siano adeguati alle esigenze, credo che vada tutto visto in un’ottica di una riorganizzazione anche del sistema carcerario. Occorre investire molto sugli strumenti informatici, che liberano le guardie carcerarie da tante incombenze; occorre intervenire sulle strutture, che rendano meno faticoso il loro lavoro. C’e’ tutta una serie di cose, per la quale poi un calcolo di carenza o meno di organico si potra’ fare soltanto quando tutto il progetto sara’ definito”.