Il decalogo di Abramo Lincoln

lincolnportraitIn un libro che mi ha lasciato mio padre, ho trovato queste dieci frasi di Abramo Lincoln che vorrei paragonare ai “dieci comandamenti” della democrazia e del buon governo. E ho il fondato sospetto che il Papa che ha rivoluzionato la dottrina della Chiesa in economia, Leone XIII con la Rerum Novarum, abbia sentito il richiamo alle regole del viver civile di Lincoln.

Ecco le 10 regole di Lincoln con i miei commenti:

Massima1) “Non si può arrivare alla prosperità scoraggiando l’intraprendenza”.

Mio commento: In Italia, invece, abbiamo dimostrato come ci approcciamo con la meritocrazia.

Massima 2) “Non si può rafforzare il debole rendendo più debole il forte”.

Mio commento: In Italia sono stati aiutati a divenire forti solo coloro che erano collusi con i grandi poteri, politici, bancari e delle grandi famiglie cui sono state donate delle vere “rendite di posizione”. Nelle imprese normali si sono punite (con lo Statuto dei lavoratori) le imprese sopra i 15 dipendenti. In questo modo, mentre in tutto il mondo libero e poi anche nei paesi ex comunisti si adottavano misure volte a concentrare le aziende, in Italia si è dovuto fare il cammino inverso: miniaturizzare le imprese per non cadere nello Statuto dei Lavoratori.

La ricerca di una appiattimento sociale, che vuole togliere al ricco per dare al povero, farà del povero un parassita che pensa di aver diritto all’assistenza, e metterà il ricco in condizioni di non poter usare la propria ricchezza in senso positivo per se e per la società nella quale vive.

Massima 3)” Non si può aiutare chi è piccolo abbattendo chi è grande”.

Mio commento: E’ l’affermazione che rafforza quella precedente, ma la drammatizza: prima si parla di rafforzare il piccolo indebolendo il grande; con questa affermazione si parla addirittura di “abbattere il grande”. Sulla disgrazia di qualcuno non si può fondare il benessere di nessuno, si distrugge solo ricchezza.

Massima numero 4) “Non si può aiutare il povero distruggendo il ricco”.

Mio commento: La ricchezza non va considerata “farina del diavolo” e la povertà non è salvifica. Appare evidente che Lincoln aveva paura delle teorie ugualitarie che cominciavano ad apparire in Europa e batte per ben tre volte su questo concetto passando da “rendere più debole il forte per rafforzare il debole” all’espressione più forte che dice “abbattere chi è grande per aiutare chi è piccolo” per arrivare a durissima frase “distruggere il ricco per aiutare il povero”. Poi ripete che l’odio di classe non aiuta la fratellanza. E’ una esplicita condanna del socialismo.

Massima numero 5) “Non si possono aumentare le paghe rovinando i datori di lavoro”.

Mio commento: In Italia l’operato dei sindacati è stato tutto in quella direzione ed ha ottenuto grandi successi. Poi se le aziende fallivano si facevano entrare nelle Partecipazioni Statali oppure si mandavano tutti i lavoratori in “Cassa integrazione”, permettendo agli stessi lavoratori di lavorare in nero.

Massima Numero 6) “Non si può andare avanti serenamente spendendo più di quanto si guadagna”.

Mio commento: E’ quanto è accaduto in Italia dove per molti anni si è fatta “economia allegra” finanziata con l’aumento del Debito Pubblico. Un macigno sui nostri costi pubblici, e una causa di tasse crescenti.

Massima Numero 7) “Non si può promuovere la fratellanza tra gli uomini predicando odio di classe”.

Mio commento: Lincoln non conosceva il comunismo, noi lo abbiamo portato al “quasi potere” per tanti anni ed ora al potere assoluto. Adesso è il partito che costituisce la maggiore forza politica, nel nostro Paese.

Non ha, se non nelle azioni e nel convincimento (e nelle esternazioni del Presidente Napolitano) ancora capito che il mondo è profondamente cambiato e non accetta di riparare i danni fatti dalla politica di sinistra in Italia negli anni funesti di governi che hanno obbligato l’Italia a creare false garanzie a spese del Debito Pubblico e che hanno obbligato a continue svalutazioni per mantenere una competitività sui mercati internazionali.

Massima. 8) “Non si può instaurare una vera sicurezza sociale adoperando, per questo scopo, denaro preso in prestito”.

Mio commento: Sembra l’esatta descrizione di come l’Italia ha costruito il proprio “Welfare State”, creando un sistema pensionistico che distribuiva denaro non versato dai lavoratori e quindi indebitando gli istituti previdenziali e lo Stato. Denaro preso a prestito con i titoli del debito pubblico.

Questo è avvenuto con la “riforma dell’INPS” voluta dal Ministro Brodolini del 1970;

Massima 9) “Non si può formare il carattere ed il coraggio di un uomo togliendogli l’iniziativa e l’indipendenza”.

Mio commento: solo accettando la sfida della vita con spirito di iniziativa e difendendo strenuamente la propria indipendenza da ogni sopraffazione, l’uomo potrà forgiare la sua personalità ed avere successo.

Massima 10) “Non si può aiutare perennemente la gente facendo per essa ciò che essa potrebbe e dovrebbe fare da sola”.

Mio commento: è l’affermazione dell’autonomia dell’individuo che non deve essere sostituito dalla “mano pubblica” in quelle cose che “può e deve” fare da solo.

Commento finale: nella sostanza Lincoln si pone su posizioni liberali e contro la lotta di classe affermando che “non si può promuovere la fratellanza tra gli uomini predicando odio di classe”.

Poi afferma la centralità del “buon governo” e l’importanza delle virtù individuali. Non aspetta che sia lo Stato, o comunque la comunità, faccia quello che l’individuo “può e deve” fare da solo.

Rimane, questo “decalogo” ancora un caposaldo delle libertà economiche ed individuali che è alla base della mia cultura e soprattutto quella degli Stati Uniti.

Carlo Violati