22 giu. – Non si fermano le proteste in Turchia contro il governo di Recep Tayyip Erdogan. Mentre in migliaia si stanno di nuovo riunendo a piazza Taksim, con slogan come “Taksim e ovunque” e garofani rossi, la polizia ha messo a punto una nuova ondata di arresti. Sono 23 in tutto le persone fermate e accusate di manifestare a favore di gruppi di estrema sinistra “terroristi”.
Il ministro degli Interni Muammer Guler ha spiegato che l’operazione e’ stata organizzata piu’ di un anno prima dal gruppo appunto ‘terrorista’ Mlkp, movimento di estrema sinistra. Nella notte ad Ankara si sono registrati ancora scontri con le forze antisommossa che hanno disperso numerosi manifestanti usando gas lacrimogeni e idranti. Ieri a Istanbul erano stati fermante altre 18 persone del partito socialista Esp, accusati anche loro di “appartenere a un’organizzazione terroristica” e di “distruggere la proprieta’ pubblica”.
Dopo lo sgombero forzato ma relativamente incruento di piazza Taksim, con il ricorso agli idranti da parte della polizia ma senza cariche ne’ lanci di lacrimogeni, in serata nel cuore d’Istanbul la situazione si e’ di nuovo aggravata: gli agenti hanno utilizzato in misura massiccia gas urticanti contro i manifestanti che, costretti ad allontanarsi dalla piazza, si erano comunque ricompattati nell’adiacente via Istiklal.
Nelle strade del centro della citta’ sul Bosforo rimangono tuttora diverse migliaia di contestatori, spalleggiati dagli abitanti della zona.Dopo lo sgombero forzato ma relativamente incruento di piazza Taksim, con il ricorso agli idranti da parte della polizia ma senza cariche ne’ lanci di lacrimogeni, in serata nel cuore d’Istanbul la situazione si e’ di nuovo aggravata: gli agenti hanno utilizzato in misura massiccia gas urticanti contro i manifestanti che, costretti ad allontanarsi dalla piazza, si erano comunque ricompattati nell’adiacente via Istiklal. Nelle strade del centro della citta’ sul Bosforo rimangono tuttora diverse migliaia di contestatori, spalleggiati dagli abitanti della zona.