16 giu – ”Nessuno dei risultati diffusi da Greenpeace corrisponde a dati reali: gli sforzi per pagare studi ‘indipendenti’ a propria immagine e somiglianza finiscono, cosi’, solo per mortificare la verita’ e la conoscenza scientifica”. Lo afferma il Comitato Lavoratori Enel di Porto Tolle, aggiungendo che ”la verita’ e’ che Greenpeace non contesta a Enel e alle aziende del settore termoelettrico nessun articolo di legge che e’ stabilito oggi, ieri e domani per tutelare la salute e il territorio”.
”Greenpeace da’ i numeri che servono ad attirare l’attenzione, ma quando si verifica la loro esattezza, si scopre che mancano tutta una serie di fattori, di contesti locali e di fattori epidemiologici: in pratica, meritano di essere presi in considerazione per lo sforzo, ma non corrispondono a dati reali.
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Le campagne di Greenpeace – prosegue la nota – provocano nel mondo la raccolta di 660.000 euro ogni giorno, per un totale di 241 milioni di euro nel 2011. Un risultato che vale a classificare Greenpeace tra le migliori associazioni a livello mondiale nella raccolta fondi, se si considera la necessita’ di incrementare le entrate per gli impatti della crisi”.
Speriamo Enel rincari la “dose” perche’ facilmente si legge in rete:
..il data center che Greenpeace ha affittato in Virginia per alimentare il server per il suo sito va al 46% a CARBONE , 41% nucleare, 8% gas naturale e SOLO il restante 4% circa va a rinnovabili.
Da che pulpito viene la predica?..