16 giu. – – Gli scontri tra la polizia e manifestanti dopo lo sgombero del parco Gezi a Istanbul sono continuati per tutta la notte in una decina di citta’ turche.
Proteste e scontri sono avvenuti nelle principali citta’, molto violenti nella capitale, dove decine di migliaia di persone hanno chiesto le dimissioni del governo. A Istanbul i manifestanti hanno eretto barricate e appiccato falo’ ai rifiuti. I media turchi parlano di una delle peggiori notti di violenza da quando sono cominciate, due settimane fa, le proteste anti-governative nel Paese euroasiatico.
La protesta sembra tutt’altro che sedata considerato che oggi a Istambul e’ attesa anche una manifestazione di sostenitori del premier, Recep Tayyip Erdogan. Intanto, il principale sinacato di dipendenti pubblici, Kesk, ha annunciato uno sciopero generale per domani, lunedi’. A Istanbul nella notte sono stati divelti recinzioni metalliche, pietre dal selciato e cartelloni pubblicitari.
Migliaia di persone di diversi quartieri di Istanbul sono usciti all’alba in strada per tentare di arrivare verso piazza Taksim, isolata dalla polizia.
Passata la mezzanotte ora locale, gli scontri con la polizia hanno cominciato a estendersi in vari distretti della capitale e nel quartiere di Siraselviler, vicino a Taksim, dove sono state erette barricate. Arrivata la luce del giorno varie migliaia di persone della parte asiatica di Istanbul hanno attraversato il ponte sul Bosforo per dirigersi verso Taksim, dopo che per varie ore era stato loro impedito dalla polizia.
La polizia ha schierato un imponente numero di agenti attorno alla piazza e impedisce a chiunque di avvicinarsi. E intanto in varie parti della citta’ sono cominciati a vedersi unita’ della gendarmeria turca, un corpo di polizia militarizzato, una novita’ rispetto ai giorni scorsi. All’alba gruppi di manifestanti hanno anche bloccato la strada principale che porta dalla citta’ all’aeroporto Ataturk.
Intanto i rappresentanti del movimento di protesta hanno accusato il premier Recep Tayyip Erdogan di “schiacciare il popolo per soddisfare le sue ambizioni autoritarie”: “Condanniamo la violenza contro le donne, i bambini e gli anziani che stavano nel parco”, hanno denunciato in un comunicato. La Piattaforma Solidarieta’ Taksim, il collettivo di organizzazioni che ha guidato le proteste, ha anche condannato la brutale repressione della polizia nella piazza e a parco Gezi, aggiungendo che “decine di persone” sono rimaste ferite da pallottole di gomma e non sono potute andare in ospedale” (una versione questa che contrasta con quella data dalle autotita’, secondo cui sono rimaste ferite 44 persone).
Il governatore di Istanbul “ha perso credibilita’”, e’ la denuncia, e’ la polizia ha usato “una violenza da zona di guerra” nelle cariche contro la folla di manifestanti. (AGI) .