11 giu. – Niente strappi, ne’ pressioni. Enrico Letta non si fa condizionare da chi vorrebbero ‘sfruttare’ l’esito delle amministrative per disturbare la navigazione dell’esecutivo. A palazzo Chigi si ribadisce che l’agenda resta immutata, che non ci sara’ alcuno stravolgimento riguardo le partite che si stanno giocando. Ovvero su Imu (si spingera’ anche sulla delega fiscale, nella quale e’ inserita la riforma del catasto) e Iva (possibile una rimodulazione delle aliquote ma si sta studiando anche come evitare l’aumento) si decidera’ piu’ avanti, ora l’emergenza e’ la lotta alla disoccupazione. La tempistica e’ stata concordata questa mattina nel vertice di maggioranza.
Si parte con il ‘decreto del fare’ che conterra’ le norme su semplificazioni e liberalizzazioni ma anche le prime misure sul lavoro (nel pacchetto, viene ribadito, non e’ compresa la cosiddetta staffetta generazionale per mancanza di coperture). Il premier sta lavorando ai vari ‘dossier’ con il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni e il vicepremier, Angelino Alfano. L’obiettivo, e lo ha ribadito anche a palazzo Chigi ai capigruppo, e’ quello di rispettare gli impegni presi .
Il presidente del Consiglio ha sottolineato per esempio come il programma preveda alcuni interventi, ma nessun obbligo sullo stop all’aumento dell’Iva. “Occorre lavorare con tranquillita’, vediamo le risorse sono limitate”, e’ stata l’esortazione del premier ai suoi interlocutori. Letta e’ comunque convinto che il malessere nei confronti del governo, sia nel Pdl che nel Pd, sia in qualche modo gestibile. Ha apprezzato per esempio il clima di collaborazione emerso nell’incontro di questa mattina. “C’era un clima costruttivo”, rimarcano a palazzo Chigi. “Cio’ che e’ poi successo dopo – sottolineano le stesse fonti – rientra in quel dibattito politico nel quale non intendiamo entrare”. Lo scontro tra i ‘falchi’ e le colombe nel Pdl al momento non preoccupa l’esecutivo. Sarebbe cosa ben diversa, invece, se fosse Silvio Berlusconi a ‘scendere’ in prima persona in “campagna elettorale”. Per ora il Cavaliere incalza l’esecutivo sui provvedimenti, ma ancora frena chi avrebbe intenzione di rompere, anche se bisognera’ aspettare le prossime sentenze giudiziarie per tirare le somme. Ed anche Enrico Letta non ha alcuna intenzione di farsi distrarre da chi nel Pd vorrebbe passare all’incasso dopo la vittoria alle amministrative.
Andiamo avanti senza strappi, e’ il ‘refrain’ del premier.
Lo scopo resta quello di costruire un percorso omogeneo verso il congresso del Pd senza prevedere alcuna accelerazione.
“Del resto – sottolinea un lettiano – neanche a Renzi conviene agitarsi”. Fonti tenciche riferiscono che oggi si e’ tenuto a palazzo Chigi un lungo preconsiglio nel quale sono state affrontate tutte le problematiche legate alle norme sulle semplificazioni. Al momento non e’ stato convocato il Consiglio dei ministri, ma una riunione potrebbe tenersi venerdi’. Sul tavolo il ‘decreto del fare’ annunciato dal governo nel vertice di maggioranza. Ma il via libera al dl dovrebbe esserci non prima della prossima settimana, in ogni caso prima del Consiglio europeo di fine giugno. Il premier vuole arrivare a quell’appuntamento, cosi’ importante per l’Italia perche’ si tratta della prima riunione da quando il nostro Paese e’ uscito dalla procedura d’infrazione per deficit eccessivo, con un forte biglietto da visita. (AGI) .