11 giu – “La tutela della privacy rappresenta il presupposto per un corretto esercizio del potere, soprattutto nei confronti dei soggetti affidati alla potesta’ dello Stato: si pensi ai detenuti, agli internati o agli stranieri ristretti nei centri di identificazione ed espulsione” ha affermato Soro. “Si tratta di soggetti – ha sottolineato – la cui fragilita’, per natura o circostanza, li rende davvero ‘nudi’ di fronte all’autorita’.
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E’ evidente – ha continuato Soro – come la difficolta’ di tali condizioni e la sproporzione tra la debolezza del singolo e la forza dell’amministrazione possano mettere a rischio piu’ facilmente persino quei diritti fondamentali che non devono essere negati neppure nell’esecuzione della pena.
Ma proprio perche’ rappresentano una prerogativa essenziale della cittadinanza e una garanzia della dignita’ cui nessuno deve poter rinunciare- neppure in carcere (ancora piu’ se minorile), in una camera di sicurezza o in un ospedale psichiatrico giudiziario – il Garante intende riservare un’attenzione ancora maggiore a questi trattamenti e alla necessita’ di promuovere, anche e soprattutto in tali contesti, un’effettiva consapevolezza di questi diritti”.
“Proprio per favorire un giornalismo maturo e responsabile – continua il Garante – consapevoli dell’importanza che le fonti di auto-regolamentazione assumono nell’introiezione di canoni deontologici, intendiamo promuovere una riflessione sul possibile aggiornamento del codice dei giornalisti, al fine di coniugare al punto piu’ alto diritto di cronaca e dignita’ della persona. Per tale obiettivo questa potrebbe essere una strada meno divisiva e forse piu’ concludente rispetto alle diverse ipotesi legislative tentate nella scorsa legislatura”.
Non vedo altro che scritto DIRITTO, ma i doveri non li ha più nessuno?
Nessuno tocchi Abele non vale?
Quanto siete minimi