BOLOGNA- Calano i morti per overdose e cambia la composizione sociale dei consumatori di sostanze illegali: crescono le donne e gli stranieri. E’ questo il dato che emerge dal Rapporto 2010 sulle dipendenze dell’Osservatorio epidemiologico metropolitano sulle dipendenze patologiche dell’Ausl di Bologna. Novità non buone, ma meno cattive. “Nel campo delle droghe son sempre guai– commenta Raimondo Maria Pavarin, direttore dell’Osservatorio– ma inferiori agli anni precedenti”.
Aumenta il numero di consumatori problematici (stabile l’eroina, ma in crescita l’uso di cocaina), ma diminuiscono i nuovi casi tra i residenti. Cambia, inoltre, la composizione sociale dei consumatori: diminuiscono i non residenti, ma sono in aumento le donne, gli stranieri e i soggetti con scolarità medio-alta. “Mentre in precedenza le donne facevano registrare quote piuttosto basse– continua Pavarin– ora i livelli di consumo problematico di sostanze da parte delle ragazze, soprattutto le più giovani, cominciano ad appianarsi a quelli dei ragazzi”.
Le stime indicano, inoltre, che le morti per overdose –in aumento dal 2003, con un picco di 30 morti nel 2006– sono scese a cinque nel 2010. Stesso andamento per gli accessi al Pronto soccorso per overdose: dai 105 del 2009 sono passati a 81 nel 2010. Nello studio sono stati inclusi 3.862 soggetti, che hanno avuto accesso alle strutture dell’Ausl bolognese per problemi connessi all’uso di oppioidi (73% dei soggetti), cocaina (24%), cannabis (10%), benzodiazepine (2%), alcol (14%) o farmaci (5%). Una persona su quattro era nuova ai servizi. Le donne rappresentano il 21% del totale (erano il 20,5% nel 2009), gli stranieri il 19,7% (erano il 18,2% nel 2009), i senza fissa dimora il 5,8% (erano il 5,5% nel 2009).
Rallenta la crescita di persone con problemi legati all’uso di sostanze illegali tra i non residenti (1.081 nel 2010 e 1.093 nel 2009), mentre sono in leggero aumento tra i residenti nell’area di Bologna (1.542 nel 2010 contro i 1.475 del 2009). Nel 2010 diminuisce, infatti, il numero di nuovi casi ovvero di persone che per la prima volta accedono al Sert, ai servizi sociali o alle strutture ospedaliere per problemi legati all’uso di droga.
“Cambiano gli stili di vita, e con essi anche il consumo di sostanze”, dice Pavarin, secondo cui il calo dei consumi “potrebbe essere dovuto anche alla crisi economica”. Guardando alle singole sostanze, è in leggera diminuzione il numero di consumatori di oppioidi che si sono rivolti ai servizi (2.817 nel 2010 contro i 2.839 del 2009). Si tratta di persone di circa 37 anni (età in aumento), il 20% sono donne, il 19% stranieri, 1 su 3 è positivo all’epatite C, il 6% è positivo all’Hiv. La maggioranza ha problemi di dipendenza da eroina ed è in carico al Sert. Si stima un numero di consumatori di oppioidi nel territorio metropolitano di 3.292 soggetti (dato in aumento: erano 2.197 nel 2004), mentre il rapporto conosciuti-sconosciuti al Sert è stabile nel tempo: si stimano 15 sconosciuti ogni 10 che si rivolgono ai servizi (13 nel 2004, 15 negli anni successivi).
Sono in leggero aumento le persone che assumono solo cocaina: da 439 nel 2009 a 456 nel 2010. Si tratta di persone che hanno in media 40 anni, l’11% di esse sono donne, il 23% stranieri, il 34% è residente a Bologna, il 30% è residente fuori area metropolitana. Uno su 4 ha almeno il diploma di scuola media superiore, la metà lavora regolarmente. Diminuisce invece il numero di chi utilizza cannabis (da 416 nel 2009 a 378 nel 2010).
I consumatori di cannabinoidi che hanno avuto contatti con i servizi, invece, sono stati 141: si tratta in genere di trentenni (31 anni l’età media, in aumento) e tra loro ci sono un 10% di donne e un 18% di stranieri. Secondo le stime del sommerso fatte dall’Osservatorio, i consumatori problematici di cannabis a Bologna sarebbero 199, in netta diminuzione rispetto ai 584 stimati nel 2009.
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