Bologna, 7 lug. (Adnkronos) – Condanna a due anni per omicidio colposo per il medico ayurvedico bolognese Guido Sartori accusato della morte di un bambino trentino di 6 al quale fece interrompere le cure tradizionali per seguire solo la terapia ayurvedica a base di erbe e polveri minerali. La pena gli e’ stata inflitta oggi dal giudice monocratico di Bologna, Luciana Caselli.
La pm Antonella Scandellari, che aveva coordinato le indagini nel 2008, aveva chiesto quattro anni. Il giudice ha poi stabilito una provvisionale di 440.000 euro per i genitori e di 150.000 euro per le due sorelline del bimbo. Nel suo rinvio a giudizio, il magistrato aveva anche ipotizzato l’accusa di omicidio volontario. Secondo l’accusa, sospendendo la terapia tradizionale avrebbe accettato il rischio che si potesse verificare l’evento morte.
Il medico ha sempre negato di aver consigliato alla famiglia di sospendere la cura con farmaci tradizionali al contrario di quello che hanno sempre sostenuto i genitori della giovane vittima. La tesi dell’accusa non era comunque stata accolta dal gup Bruno Giangiacomo al termine dell’udienza preliminare.
Il bambino, affetto fin dalla nascita da una grave forma di fibrosi cistica, era in cura da sempre in un centro specializzato di Verona e seguiva una terapia particolarmente aggressiva a base di cortisone e antibiotici. Nel settembre del 2005, su suggerimento di una farmacista di Cavalese, in provincia di Trento, i genitori del piccolo si erano rivolti allo specialista ayurvedico bolognese.
Da allora non venne piu’ portato al centro specialistico di Verona che lo curava fin dalla nascita ne’ tanto meno dalla pediatra di famiglia che l’aveva sempre seguito assiduamente. Agli atti dell’inchiesta c’era una consulenza del dottor Cristian d’Ovidio della medicina legale di Chieti che indicava come causa della morte proprio l’abbandono delle cure tradizionali.