30 magg – La crisi della politica che si è manifestata con l’astensionismo alle ultime elezioni amministrative e la raccomandazione della Ue di fare riforme strutturali devono spingere il Parlamento a modificare la Costituzione nel giro di 18 mesi per dare alle istituzioni una migliore capacità di prendere decisioni.
Lo ha detto il premier Enrico Letta al Senato, prima che l’aula approvasse una mozione della maggioranza per avviare l’iter delle riforme istituzionali.
“Non è vero che le riforme strutturali che l’Unione europea ci chiede di fare nel giorno in cui l’Italia esce dalla procedura per deficit eccessivo riguardano solo la materia economica e finanziaria. Riguardano anche le istituzioni che non sono capaci di decidere“, ha detto Letta nel suo discorso.
La revisione della Costituzione dovrà essere portata a termine dal Parlamento in 18 mesi, al termine dei quali il risultato sarà sottoposto a referendum popolare, ha proseguito Letta. E’ urgente riformare le istituzioni, perché “c’è un drammatico distacco dei cittadini dalla politica e la conferma si è avuta con il voto alle amministrative con quel drammatico campanello d’allarme della troppo bassa partecipazione al voto”.
Secondo Letta nel novero di questo pacchetto di riforme dovrà rientrare una nuova legge elettorale, da approvare in Parlamento con la più ampia maggioranza possibile, che, tuttavia, ad oggi non si è palesata, persistendo le differenze tra le forze di maggioranza su come modificare il “porcellum”.
La mozione, non vincolante, approvata oggi al Senato impegna il governo ad approvare entro il giugno 2013 un disegno di legge costituzionale che preveda una procedura accelerata di revisione della Carta con l’istituzione di un comitato di 20 deputati e 20 senatori a cui affidare la redazione delle modifiche. reuters