17 magg – In Georgia scende in piazza la protesta anti-gay e si scaglia contro la manifestazone che anche a Tbilisi celebra la giornata contro l’omofobia. Basta con la propaganda omosessuale, non nel nostro paese, dicono gli intransigenti ortodossi, schierati contro quello che giudicano un peccato e un’abnormità spirituale e fisica.
“Unisco la mia voce e il mio pensiero a coloro che sono qui radunati”, afferma Zaza Davitaia, “Siamo contro la manifestazione, che è in contrasto con la tradizione e la morale georgiana. Sono sostenuti dall’estero per lottare contro i nostri valori”.
“È inaccettabile in ogni caso, specialmente oggi. È un complotto di poche persone che mettono alla prova la nostra pazienza per forzarci a commettere un errore e poi agire secondo il loro programma”.
Dalle parole ai fatti, hanno forzato i cordoni di sicurezza e aggredito i militanti gay, che si sono rifugiati in un autobus sotto la scorta dalla polizia.
Benzina sul fuoco degli scontri, che hanno fatto una ventina di feriti, le parole del Patriarca georgiano. Voleva far vietare il corteo, che ”viola i diritti della maggioranza”, ha detto, ed è un ”insulto alle tradizioni”. euronews