Il sinistrismo di maniera della Presidente della Camera Boldrini

boldrini

17 magg . Diverse minacce sono dirette via web non solo nei confronti della presidente della Camera Laura Boldrini, ma anche di altri personaggi, come quelle nei confronti di Gianfranco Bettin, assessore all’ambiente del comune di Venezia. A questo punto ci si chiede se è giusto prevedere sanzioni per un uso corretto della rete. La Boldrini con la sua denuncia (“c’è in rete un’ondata di minacce contro di me”)ha aperto una disputa provocando diversi interventi favorevoli e contrari, come quelli di Grasso e Grillo, che inorridisce di fronte a un possibile“bavaglio”. Mentre l’ex garante della privacy Stefano Rodotà, suggerisce che “le regole ci sono già, basta farle rispettare”. Parole sacrosante da sottoscrivere.

Per quanto riguarda la presidente della Camera Boldrini ho trovato un interessante articolo di Gianfranco Morra su ItaliaOggi che elegantemente rifila una nota polemica nei confronti delle opinioni politiche della Boldrini.

Avevamo ben sperato nella scelta di una donna come presidente della Camera, invece  dopo le diverse dichiarazioni rilasciate dalla Boldrini, sono arrivate le delusioni. Per Morra “Le sue idee, la sua concezione della vita puzzano di stantio. In primo luogo il suo sinistrismo di maniera, privo di fierezza rivoluzionaria e decaduto a risentito lamento”. Morra critica in particolare le dichiarazioni all’indomani del ferimento dei carabinieri, visti come“un piatto convenzionalismo e un comodo cerchiobottismo”.

Bisogna vedere come si è arrivati al gesto di disperazione del muratore, che da vittima è diventato carnefice. E’ un ragionamento che hanno fatto anche altri, non solo la Boldrini. Certo non mi sogno di assolvere il “carnefice”, senza tentennamenti sto dalla parte delle forze dell’ordine e non intendo giustificare il suo gesto. Credo che la Boldrini ma anche lo stesso Grasso, nelle loro dichiarazioni, auspicassero di andare a vedere le cause che hanno scatenato il folle gesto, è un auspicio che sottoscrivo pienamente.

Mentre condivido le critiche espresse da Morra riguardo alla seconda vecchiaia (della sinistra) della presidentessa, in merito all’assistenza e all’accoglienza dei profughi, per Morra, “vanno fatte secondo una precisa pianificazione, che salvaguardi la sicurezza nazionale e non danneggi la nostra economia. E’ del tutto evidente che proprio la mancanza di questa pianificazione ha prodotto gravissimi problemi nel nostro paese: come i conflitti di integrazione, l’aumento della criminalità, la continua crescita delle spese per l’assistenza, la perdita di posti di lavoro e l’aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile. (Gianfranco Morra, Boldrini, sinistrismo di maniera privo di qualsiasi fierezza, 7.5.13 ItaliaOggi)

 Il professor Morra da buon emiliano, penso che ricordi il grande discorso del cardinale di Bologna Giacomo Biffi del 30 settembre 2000, dove metteva in guardia le istituzioni italiane di fronte alla crescente invasione straniera del nostro Paese, dettando i criteri per l’accoglienza. Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile scrive: “Era del tutto evidente che milioni di migranti avrebbero sostituito nel lavoro altrettanti cittadini italiani. Come sta accadendo in tutti i paesi europei, che infatti introducono criteri sempre più restrittivi per accoglierli, anche quelli dei paesi europei”.

Le proposte fatte della Boldrini invece, vanno nel senso di accogliere largamente e di accelerare e facilitare la concessione di cittadinanza agli esuli, come se “fossero più importanti dei cittadini italiani, oggi sempre più poveri e privi di lavoro”. Anche su questo tema per Morra la Boldrini esprime idee vecchie, della vecchia sinistra.

Infine concordo con la terza vecchiaia della presidente Boldrini, quella sul femminismo che secondo Morra “poteva andare bene per sua madre, in un periodo in cui veramente il gap tra i due sessi e la supremazia dei maschi erano evidenti. Oggi non è più così, tanto che tutte le femministe intelligenti hanno adeguato e ridimensionato la loro lotta”. Le femministe d’oggi non propongono più una donna ribelle, ma una donna protagonista, non antagonista, una donna libera e attiva non contro il maschio, ma al suo fianco, come ha ben detto papa Ratzinger.

 Pertanto, per Morra, le idee sulla donna della Boldrini, sono una “stentorea e fiacca ripetizione dei luoghi comuni del più obsoleto femminismo”. Fermo restando che sulla faccenda dei messaggi volgari, che vengono messi sul web con espressioni e immagini offensive nei suoi confronti, quasi sempre giocati sul sesso, ha perfettamente ragione. “E fa bene a chiedere interventi che li frenino”. Ma per Morra non può passare l’idea che le minacce sulla sua persona vengono fatte perché lei è una donna, tra l’altro anche bella, posso scriverlo o  passo per macho? E’ un vecchio vizio del femminismo del passato, quello di vedere le povere donne perseguitate dal machismo. Inoltre è sbagliato collegare certi messaggi al “femminicidio”, una piaga crescente che occorre frenare con decisione”. Concludendo il professore emiliano scrive che Bersani ci ha rifilato un doppio bidone: ha scelto una giovane, ma le sue idee sono vecchie, anzi sono miti superati. Doveva essere una della società civile, ma non è così: “è una ultrapolitica, che proviene dal Sel, il più ideologizzato e preistorico di tutti i partiti del parlamento”.

Rozzano MI, 13 maggio 2013

  DOMENICO BONVEGNA