11 mag. – “Sono sempre per anticipare futuro, con la globalizzazione che galoppa questo e’ il futuro: se un bambino nasce in un altro paese, gli si richiede di integrarsi, penso che il passo logico e conseguente sia quello di riconoscere la cittadinanza”.
E’ quanto ha affermato la ministra per le Pari Opportunita’, Sport e Politiche giovanili Josefa Idem, facendo un esempio di ambito sportivo: “Un bambino che nasce qui in Italia, a 15-16 anni vuole partecipare ai campionati non puo’ farlo perche’ non e’ italiano – ha spiegato a “Che tempo che fa” – Chiediamo alle persone di essere cittadini in termini di integrazione ma poi non ne riconosciamo i diritti”. “Il risultato nessuno lo puo’ prevedere – ha concluso, rispondendo ad una domanda sulle possibilita’ che la proposta diventi legge con questo governo – pero’ e’ giusto mettere certe questioni sul tavolo e trovare una maggioranza necessaria per dare diritti”. (AGI) .