Insegnante italiano espulso dall’Eritrea perché omosessuale

gay11 magg – Un insegnante di Lettere, Paolo Mannina, palermitano, che lavorava nella scuola italiana ad Asmara è stato espulso dal Paese africano perché omosessuale. Lo rende noto l’ateneo palermitano. «Sono stato costretto a vivere nascosto per circa una settimana, a non frequentare luoghi pubblici, a stare sempre in compagnia di qualcuno, perché rischiavo di essere prelevato dalle Autorità militare eritree e sbattuto in carcere» racconta Mannina.

La scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo esprime solidarietà a Mannina, insegnante di lettere nella scuola italiana dell’Asmara. Il docente palermitano, un master in Teoria e progettazione didattica dell’italiano come lingua straniera conseguito presso la nostra Scuola, ha denunciato il silenzio di stampa e istituzioni sulla sua vicenda.

«In Eritrea – dice il docente – dove lavoravo dal 6 marzo con regolare contratto come docente di Lettere presso l’Istituto Omnicomprensivo di Asmara, l’omosessualità è punibile con una pena dai 3 ai 10 anni di prigione. Nessuno poteva garantirmi che questo non sarebbe accaduto, visto che avevo ricevuto un mandato di espulsione entro 48 ore, con una proroga successiva di una settimana, a seguito delle trattative diplomatiche. L’ambasciata, preoccupata di salvaguardare la mia incolumità, si è premurata ad avvertirmi che una volta scaduto l’ultimatum mi sarei dovuto preparare “al peggio”. Immaginatevi lo stato di prostrazione, di stress emotivo e di paura che vivevo. Ho dovuto pagare il volo di ritorno da Asmara in Italia e, una volta tornato nel mio Paese, mi sono ritrovato senza lavoro».

Le autorità eritree – dice la Scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo – sono venute a conoscenza del matrimonio di Mannina, contratto in Spagna nel 2008 con un ragazzo cileno dello stesso sesso, e questo è bastato per definirlo un «individuo pericoloso e potenzialmente destabilizzatore dell’ordine morale e pubblico del Paese», così come è stato riportato dall’Ambasciatore italiano in Eritrea dopo aver ottenuto la spiegazione in via ufficiosa.  (lastampa)