Università Padova: doppio libretto per studenti che cambiano sesso

libr9 magg – Si’ all’adozione di un doppio libretto a tutela degli studenti in caso di ”rettificazione di attribuzione di sesso”. Lo ha deciso, a larghissima maggioranza (un solo voto contrario), il Senato Accademico dell’Universita’ di Padova, a conferma dell’attenzione che l’Ateneo ha sempre avuto per i propri iscritti e per le loro esigenze. In caso di riattribuzione legale del sesso, la legge prevede tutta una serie di atti ma non prende assolutamente in considerazione il lungo periodo, che puo’ durare diversi anni, nel quale il trattamento psicologico e medico si sviluppa e durante il quale chi ha intrapreso la strada del ”mutamento di genere” affronta la vita quotidiana.

Nel caso di frequenza di un corso universitario il problema che si apre e’ quello del disagio che lo studente o la studentessa, in via di transizione di genere, deve affrontare per l’evidente contrasto fra il suo aspetto esteriore ed il suo nome che emerge ad ogni esame, ad ogni appello ed in ogni occasione di confronto pubblico con i compagni di corso, spiega il Senato accademico dell’Universita’ di Padova. L’imbarazzo che ne deriva puo’ provocare anche l’abbandono degli studi o la rinuncia all’iscrizioni dal momento che l’Universita’ non puo’ che utilizzare i dati anagrafici riportati nei documenti ufficiali e che non saranno modificati se non quando sara’ terminata tutta la procedura della riattribuzione del sesso.

Che strada intraprendere allora? E’ stata adottata – dopo una scrupolosa verifica degli aspetti normativi e legali – la soluzione utilizzata all’Universita’ e al Politecnico di Torino o negli atenei di Oxford e Madrid: all’interessato o all’interessata viene fornita una identita’ ”alias”, al pari del ”non de plume” di uno scrittore, che potra’ essere usata nelle attivita’ universitarie quotidiane, mentre la documentazione amministrativa non puo’ che rimanere immutata, con i dati anagrafici risultanti dalla documentazione ufficiale.

Alcune operazioni, tuttavia, non potranno che essere fatte con il nome legalmente valido (procedure per Erasmus, cambio di sede, proclamazione di laurea) anche se tutti gli atti avverranno nel modo piu’ rispettoso possibile della privacy e della dignita’ degli interessati. Nella delibera approvata dal Senato vengono specificati diversi aspetti tecnici del problema a tutela degli studenti e delle studentesse che potranno contare anche su un tutor e su una persona della segreteria preparata a seguire i casi. Quanti potranno essere? A Torino fra il 2003 e il 2011 sono stati 7-8 i casi affrontati. Circa uno all’anno. L’efficacia del provvedimento ha valore solo all’interno dell’Ateneo. La non osservanza delle condizioni comportera’ l’immediata decadenza del sistema ”alias” e il ritorno automatico ai dati amministrativi ”veri”.