COMUNICATO STAMPA
L’europarlamentare Mara Bizzotto annuncia la risposta della Commisione UE sul «Made IN»
“MADE IN, IMPORTANTI PASSI IN AVANTI SULL’INDICAZIONE D’ORIGINE
MA RESTANO ANCORA PUNTI CRITICI SU CUI LAVORARE”
“La nuova proposta della Commissione UE sul «Made In» accoglie positivamente, anche se in modo parziale, le richieste che più volte abbiamo sostenuto in sede europea a nome delle categorie economiche del nostro Paese. Infatti, con le nuove regole decise da Bruxelles, sia i prodotti importati dai Paesi terzi sia quelli fabbricati all’interno dell’Unione Europea dovranno finalmente indicare il Paese d’origine del prodotto”.
Con queste parole l’europarlamentare leghista Mara Bizzotto, responsabile federale del dipartimento Europa della Lega Nord, annuncia la risposta che il vicepresidente della Commissione UE, Antonio Tajani, ha dato alle sue interrogazioni sul «Made In».
Dopo le roventi polemiche dei mesi scorsi per il ritiro del Regolamento sul «Made In», che era stato approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento Europeo nel 2010, l’esecutivo UE ci riprova, stavolta inserendo una “disposizione sull’indicazione d’origine” all’interno di una proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti di consumo.
“Tale disposizione – spiega nero su bianco il Commissario Tajani alla Bizzotto – specifica che i fabbricanti e gli importatori devono assicurare che tutti i prodotti di consumo immessi o resi disponibili sul mercato dell’Unione rechino l’indicazione del Paese d’origine o che, se la dimensioni e la natura del prodotto non lo consentissero, tale indicazione va fornita sulla confezione o in un documento che accompagna il prodotto”.
“Si tratta senza dubbio di un importante passo in avanti per la tutela del Made in Italy e delle nostre imprese, ormai sempre più esposte alla concorrenza sleale di quei Paesi, soprattutto asiatici ed extra Ue, che continuano ad introdurre nei nostri territori merci low cost e di bassa qualità prive dell’indicazione d’origine – commenta l’onorevole Bizzotto – Tuttavia, sarebbe stato meglio un Regolamento ad hoc che tutelasse il Made In, piuttosto che una semplice disposizione all’interno di un altro Regolamento”.
Su questo nuovo testo elaborato dalla Commissione UE, permangono infatti alcuni dubbi. Ad esempio, come afferma lo stesso Tajani rispondendo all’interrogazione della Bizzotto, “se il Paese d’origine è uno Stato membro dell’UE, i fabbricanti e gli importatori possono fare riferimento all’Unione o a un particolare Stato membro”.
“Già m’immagino i prodotti bulgari e rumeni, piuttosto che alcuni articoli mediocri del Nord Europa, che si fregiano di un generico «Made in UE», del tutto insignificante ai fini dell’identificazione e della tracciabilità del prodotto – osserva l’eurodeputata Bizzotto – O, peggio ancora, quelle merci realizzate nei Paesi extra-UE che poi usufruiscono del marchio «Made in Italy» solo perché la loro lavorazione è stata completata in Italia”.