Baviera: assunzioni clientelari, scandalo nel partito della Merkel

Angela-Merkel

8 magg – Assunzioni clientelari, scandalo in Baviera. La notizia è stata rivelata lo scorso venerdì, quando è stato pubblicato un elenco con i nomi di 79 legislatori, in carica o passati, che avevano continuato ad assumere parenti stretti e familiari come loro personale dopo il 2000, anno in cui tale pratica era stata vietata.

A rivelare lo scoop, il Wall Street Journal, che ha portato alla luce un fenomeno di corruzione in una regione tedesca, la Baviera, tra le più ricche della Germania, in un periodo molto delicato, a pochi mesi dalle prossime elezioni statali e nazionali previste per settembre. Rivelazioni che bruciano, anche come conseguenza delle numerose critiche che Berlino ha rivolto alla Grecia proprio sulla corruzione e che potrebbero quindi ledere la credibilità dei politici. I tedeschi, infatti, con il susseguirsi della crisi finanziaria, hanno da sempre predicato la necessità di una discipilna fiscale per tutta l’Eurozona, criticando duramente la corruzione e il nepotismo di molti Stati, molti dei quali hanno poi chiesto gli aiuti internazionali.

La maggior parte dei legislatori sulla lista provengono dal CSU, il partito politico cristiano democratico tedesco. Di matrice conservatrice, il CSU ha governato la Baviera per oltre mezzo secolo e fa parte anche della coalizione di governo della cancelliera Angela Merkel. Altri nomi sulla lista, tuttavia, provengono da altri partiti, come i 21 legislatori appartenenti alla sinistra socialdemocratica. Tutti i 79 legislatori hanno però fatto uso di una regola che esentava i parenti assunti prima del divieto del 2000. Fratelli, coniugi e figli assunti fino allo scorso anno, un modus operandi che ha portato a fine aprile a fare maggiori ricerche sulla questione, fino alla lista apparsa venerdì.

Frattanto, sono partite le prime dimissioni all’interno del CSU, come quella di Georg Winter che ha lasciato il suo incarico di presidente del comitato di bilancio nel parlamento dello Stato dopo che è emerso di aver impiegato moglie e figli per oltre un decennio, a partire da quando i suoi figli avevano ancora 13 e 14 anni. Stessa cosa per il leader parlamentare del CSU, Georg Schmid, dopo le rivelazioni dei media tedeschi sul lavoro di sua moglie, assunta nel suo ufficio elettorale per 23 anni, guadagnando uno stipendio mensile di 5.500 euro, pagato dal Parlamento.
E mentre il presidente del Parlamento della Baviera, Barbara Stamm, si dice allarmata e pronta a presentare al più presto una legge che vieti questa pratica del tutto, critiche e polemiche continuano a piovere su questa regione “privilegiata” della Germania, già coinvolta in casi di evasione fiscale, come quella di Uli Hoeness, presidente del celebre club di calcio Bayern Monaco.

Scandali e polemiche che potrebbero porre fine al governo del CSU, in carica ormai dal 1957. Nel 2008 aveva vinto le elezioni con il 43% dei voti, ma si pensa che questo fatto andrà ad influire molto sui sondaggi d’opinione e sulle scelte di voto. Già ad aprile, la situazione non era per niente buona: un sondaggio dell’istituto di ricerca INSA indicava che Il CSU avrebbe preso il 49% dei voti, mentre i socialdemocratici avrebbero preso solo il 18% e il 16% i Verdi. (yahoofinance)