7 magg – La Commissione Europea ha messo in mora l’Italia perche’ inadempiente sulle norme comunitarie relative ai livelli d’inquinamento acustico. Il governo ha due mesi di tempo per presentare le sue precisazioni e contro deduzioni. Se non saranno ritenute sufficienti scatteranno da parte dell’Unione Europea le procedure d’infrazione che prevedono una multa salata. La notizia, spiega una nota, e’ stata data oggi da Lorenzo Lombardi, responsabile per l’acustica del Ministero dell’ Ambiente, ai margini della giornata di studi dal titolo ‘Rumore e qualita’ della vita’ tenuta a Firenze organizzata dall’ Associazione Italiana di Acustica.
”La Commissione Europea ci ha scritto lo scorso 25 aprile – ha detto Lombardi – per il mancato rispetto della direttiva 2002/49 che stabilisce la gestione del rumore ambientale nelle regioni con aree urbane superiori ai 250 mila abitanti e la presenza di infrastrutture come autostrade e ferrovie. Secondo la Commissione abbiamo fornito dati incompleti sulla mappatura del territorio, i piani di azione per la riduzione dell’inquinamento da rumore e la comunicazione ai cittadini”.
”Purtroppo – ha proseguito il dirigente del Ministero dell’Ambiente – l’Italia su questo tema e’ un paese spaccato in tre con le regioni del nord, Toscana compresa, che stanno facendo qualcosa compatibilmente alle risorse, quelle centrali poco e le regioni del sud assolutamente niente. Per metterci in regola da qui ai prossimi 15 anni servirebbero non meno di 10 miliardi di euro solo per ferrovie e strade mentre per le citta’ non possiamo nemmeno azzardare una cifra. Tanti soldi che in un momento di crisi come questo sono difficili da reperire”. ansa