Rom con “ricchi” conti postali ospitati gratuitamente in campi attrezzati

campi30 apr  (romatoday)- Le famiglie rom cui era stata recapitata una notifica di allontanamento dai campi attrezzati perché proprietarie di conti correnti rimarranno dalle loro ‘unità abitative’. Il Comune di Roma, con determinata dirigenziale n. 1826 del 18 aprile 2013, ha annullato il provvedimento notificato a una sessantina di rom nell’ultima settimana di marzo. Lo rende noto l’associazione 21 Luglio.

E’ finito così nel nulla anche il ricorso al Tar avanzato contro l’ordinanza di allontanamento comunale da parte di tre delle famiglie interessate. Il Tribunale amministrativo, in via preventiva, aveva disposto la sospensione del provvedimento. Ma la sentenza definitiva non è mai arrivata. O meglio, il Tar con una sentenza del 24 aprile ha preso atto della decisione presa dal Comune di Roma dichiarando il ricorso “improcedibile per cessazione della materia del contendere”.

Il Comune di Roma, non smentisce la notizia ma nemmeno la conferma rimandando qualsiasi commento a un secondo momento. Come spiega l’associazione 21 Luglio, che da tempo si interessa alle condizioni di vita dei rom della Capitale, “il documento di allontanamento si fondava sull’infrazione di presunte regole relative allo stato di indigenza ritenuto requisito per risiedere all’interno di uno degli insediamenti”. Eppure, racconta l’associazione 21 Luglio, “ad eccezione dell’insediamento La Barbuta, a nessuna famiglia residente è mai stata chiesta alcuna dichiarazione o autocertificazione sulla situazione reddituale-patrimoniale al momento dell’ingresso, tanto meno è stata paventata ai rom la possibilità di contribuire economicamente alle utenze o al canone di affitto” scrivono.

Tutto è iniziato circa un mese fa quando la Guardia di Finanza, a seguito di controlli sulla situazione patrimoniale e reddituale di circa 3500 rom abitanti dei campi, aveva scoperto una sessantina di persone titolari di conti correnti, alcuni con importi superiori ai 50 mila euro. Immediata la reazione del Comune di Roma, in particolare della vicesindaco Sveva Belviso, assessore alle Politiche Sociali, che aveva promesso di dare battaglia ai ‘finti poveri’. Da qui la decisione di cacciare le famiglie ‘abbienti’. La notifica con l’ordine di allontanamento è stata così mandata a 64 rom interessati e alle loro famiglie.

Per l’associazione 21 Luglio, «l’indagine patrimoniale della Guardia di Finanza era stata volutamente fatta propria dall’Amministrazione comunale che l’aveva strumentalizzata, a due mesi dalle elezioni, per una campagna mediatica rivolta contro le comunità rom al fine di giustificare allontanamenti coatti privi di un supporto legale” scrivono nel comunicato. “Si tratta dell’ennesima dimostrazione di come il concetto di legalità che gli amministratori romani esprimono appare spesso ambiguo e contraddittorio”.