Palazzo Chigi: L’attentatore è separato e senza lavoro. Voleva colpire i politici

ATTENTATO PALAZZO CHIGI 522-374-20130428_162925_90F3CDE4Roma, 28 apr. (TMNews) – Due carabinieri feriti, uno ha la colonna vertebrale lesa. L’uomo che ha fatto fuoco è separato e senza lavoro. Luigi Preiti, l’uomo bloccato dopo aver sparato ai carabinieri davanti a palazzo Chigi stamattina “ha confessato tutto. Ha ammesso di aver sparato e ha detto che la sua intenzione era quella di sparare ai politici”: a riferirlo è stato il procuratore aggiunto della Repubblica Pierfilippo Laviani, uscendo dall’ospedale San Giovanni dove l’uomo è piantonato.

Incensurato, senza porto d’armi, l’uomo 49enne, di origini calabresi, faceva il muratore ma “aveva dei problemi, si era separato dalla moglie e aveva perso il lavoro”, ha aggiunto il procuratore lasciando il nosocomio romano.

Il suo è stato probabilmente un gesto isolato dettato dall’esasperazione che lo ha portato a sparare proprio mentre il governo Letta giurava al Quirinale. Uno dei due carabinieri colpiti è in prognosi riservata e il proiettile gli ha provocato una lesione alla colonna vertebrale. L’uomo, 49 anni, è disoccupato secondo quanto ha riferito il neoministro dell’Interno Angelino Alfano, secondo cui si tratta comunque di un gesto isolato e “la situazione dell’ordine pubblico nel paese anche da verifiche da me fatte con le forze dell’ordine non desta preoccupazione”.

“Ho appena riferito in Consiglio dei ministri le informazioni in nostro possesso. Il tragico gesto criminale – ha detto Alfano – è stato operato da un disoccupato di 49 anni che ha manifestato subito dopo l’intenzione di volersi suicidare affermando di non averlo potuto fare a causa dell’esaurimento del caricatore”.

Preiti scendeva da Piazza Montecitorio in direzione di piazza Colonna quando ha sparato contro i due carabinieri davanti alla camionetta ferma all’angolo del palazzo che ospita Il Tempo che divide piazza Montecitorio e piazza Colonna.

L’uomo ha estratto all’improvviso la pistola e ha sparato proprio all’indirizzo dei due militari ad altezza d’uomo. Immediato il fuggi fuggi generale tra la folla spaventata che passeggiava in piazza Colonna.

Sono stati effettuati accertamenti di rito e perquisizioni a Pedrosa, in provincia di Alessandria, sia nella casa dell’ex moglie che in quella del fratello di Luigi Preiti. Accertamenti di rito anche in Calabria, a Rosarno, dove risiede la sua famiglia e dove negli ultimi tempi era domiciliato lo stesso Preiti.

La pistola usata, una 7.65, forse è stata acquistata al mercato nero dall’uomo che, incensurato, non ha porto d’armi. La pistola infatti ha la matricola abrasa e il modello di piccolo calibro è quello comunemente usato, data la sua scarsa potenza di fuoco, dai rapinatori e non dai killer.