21 APR – Quasi un milione di famiglie e’ senza reddito da lavoro. Tutti i componenti ‘attivi’ che partecipano al mercato del lavoro sono disoccupati. E’ quanto emerge da dati Istat sul 2012.
Nel dettaglio sono 955 mila le famiglie con tutti i membri appartenenti alle forze lavoro in cerca di occupazione, in rialzo del 32,3% sul 2011.
In un solo anno le famiglie ‘senza lavoro’ sono aumentate di 233 mila. Ed ecco come sono ripartite: 234 mila single, 183 mila monogenitore, 74 mila coppie senza figli e 419 mila coppie con ‘prole’ a cui se ne aggiungono 45 mila che l’Istat definisce di ”altre tipologie”.
A livello territoriale oltre la meta’ (51,8%), 495 mila, si trova nel Mezzogiorno, seguono il Nord (303 mila) e il Centro (157 mila). In generale si tratta di famiglie con seri problemi di disoccupazione e quindi di disagio economico. Case dove non c’e’ alcun reddito, o ci sono entrate che pero’ non arrivano dal lavoro dipendente o autonomo, come possono essere le rendite da pensione.
In altre parole nuclei dove regna la disoccupazione assoluta, tutti sono a caccia di un posto, o dove alla disoccupazione magari si associa la pensione o un’altra rendita Ad esempio puo’ essere il caso di una famiglia dove il padre e’ pensionato, la madre casalinga con uno o piu’ figli disoccupati; o dove uno o entrambi i genitori sono alla ricerca di un impiego e i figli ancora piccoli vanno a scuola; o ancora tutti i membri soffrono la mancanza di un posto. Non si esclude ci possa essere qualche caso piu’ fortunato di chi puo’ permettersi di vivere senza lavorare, contando su rendite immobiliari o da capitale, i cosiddetti rentier. Ma con tutta probabilita’, non e’ la condizione che associa questo milione di case.
Un numero lievitato durante gli anni di crisi. Basti pensare che nel 2007 le famiglie che corrispondevano all’identikit di nuclei con tutte le forze lavoro in cerca di occupazione erano solo 466 mila. Ecco che in cinque anni la loro cifra e’ piu’ che raddoppiata (+104,9%). ansa
ma per i cassintegrati e precari per l Cgil è allarme sociale. Idem per i migranti. Per queste famiglie molto probabilmente la Cgil approva i campi di concentramento della bancocrazia usuraia che la santa amata e giusta UE prevede per gli insolventi