A Imola non si è secondi a nessuno, purtroppo!

Comunicato stampa

sinistraForse non tutti sanno che la Regione Emilia Romagna ha emanato una disposizione in tema di contenimento della spesa sanitaria che prevede la conversione dei  Day Hospital (DH) in Day Service (DS). Cosa comporta per la Regione? In pratica attualmente quando viene aperto un percorso diagnostico terapeutico in regime di DH la Regione rimborsa la AUSL erogante in ragione di 500 euro per ogni giornata in cui sono state erogate prestazioni, mentre per il regime di DS rimborsa il costo della sola singola prestazione. In effetti con la conversione di DH in DS la Regione risparmia un bel po’ di soldini.

Cosa comporta per la AUSL? La AUSL perde una voce di incasso con cui sostiene le sue spese gestionali. Cosa comporta per il Direttore Generale? Lo ignoriamo, ma si ritiene che aderire alle disposizioni regionali faccia parte dei suoi doveri, e che forse, ci viene da dire e vi diremo perché, comporti un premio di risultato.

Cosa comporta per il cittadino? Qui arriva la dolente nota perché il percorso di DH è equivalente al ricovero ospedaliero vero e proprio e pertanto è totalmente gratuito, mentre il DS comporta il pagamento del ticket relativo alle prestazioni erogate. Ad Imola la direttrice generale dr.ssa Maria Lazzarato ha prontamente recepito la direttiva regionale e ha disposto che si provvedesse a chiudere via via tutti i DH aperti presso il DH polispecialistico convertendoli in DS e di fatto dall’inizio del 2013 sono stati attivati presso il DH polispecialistico solo DS.

Alle obiezioni del personale di assistenza che ha fatto osservare che in questo modo sarebbero derivati costi per i cittadini la DG ha risposto che per i cittadini esenti per patologia o per reddito non sarebbe cambiato nulla, mentre era equo che i cittadini non esenti contribuissero. Ora, a parte che i cittadini non esenti hanno già contribuito al SSN pagando le tasse e ci pare che il ticket sulle prestazioni sanitarie sia l’ennesimo iniquo balzello, in realtà la dr.ssa Lazzarato non sapeva che le esenzioni per patologia coprono le prestazioni diagnostiche, ma non le prestazioni terapeutiche. Vale a dire che se hai la cirrosi epatica, che è una malattia cronica grave e invalidante, in DS gli esami non li paghi ma le flebo sì.  E questo è successo: ad un utente cirrotico è stato presentato un conto di 400 euro relativo alla somministrazione dei farmaci salvavita di cui ha bisogno settimanalmente.

Si potrebbe obiettare che se è una disposizione regionale la Lazzarato non ne ha colpa, ma qui si apre una particolarità: solo il DH polispecialistico è stato obbligato a convertire il DH in DS, mentre in DH cardiologico no, e di tutte le AUSL della regione la prima e per il momento l’unica ad avere recepito la direttiva regionale. A Imola non si è secondi a nessuno! Oppure c’è un utile per qualcuno? Sicuramente non per gli imolesi bisognosi di cure.

Monti e la Fornero saranno fieri di lei, Direttrice Lazzarato.  Ha creato i primi esodati della salute!

Francesco Chiaiese – capolista “Liberi a sinistra”