Cittadini e politici contro la chiusura dell’Ospedale civile di Agropoli

“Difendere il diritto alla salute”
Cittadini e politici, contro la chiusura dell’Ospedale civile di Agropoli.

agropoliDal 27 Marzo 2013, i cittadini di Agropoli e dei paesi limitrofi, vivono giorni di ansia per l’esito del proprio ospedale, quando, alla direzione dell’Ospedale civile di Agropoli, giunse una nota emanata dalla Direzione generale dell’ASL di Salerno, capeggiata da Antonio Squillante, su cui scritto: “Che cessino tutti i ricoveri ordinari e di day hospital nel presidio ospedaliero di Agropoli, e che tutti i pazienti ricoverati vengano dimessi o trasferiti in altri ospedali per competenza specialistica improrogabilmente entro le 8 di lunedì 15 aprile 2013”.

A tale nota, il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, annunciò di rispondere con un ricorso al Tar, per salvare l’ospedale. Tale ricorso ebbe buon esito, respinta la decisione dell’Asl, grazie al decreto ottenuto con il ricorso presentato dal Comune di Agropoli. La sentenza fù sospesa fino al 10 Aprile, quando vi sarà il verdetto. Intanto, i cittadini di Agropoli, capeggiati da Giovanni Basile e con la testimonianza del bagnino-eroe Caroccia Pierluigi,che fù salvato dagli stessi dottori che oggi rischiano di essere trasferiti, organizzano una conferenza stampa per far chiarezza, ma soprattutto per l’organizzazione del corteo di Sabato 6 Aprile, che vide la partecipazione di tutti i sindaci del cilento e quasi tremila cittadini, non solo di Agropoli, ma dei vari paesi limitrofi.

Dopo ciò, vi fu l’attesa per l’udienza del 10 Aprile, per capire con chiarezza l’esito della vicenda, ma da ciò non arriva nulla, perchè il Tar di Napoli rinvia la sentenza al 19 Giugno. A causare il rinvio, “la mancata documentazione dell’Asl”, secondo le prime testimonianze. Il commento a tale rinvio da parte del primo cittadino di Agropoli Franco Alfieri: “La palla passa alla Regione ed, in particolare, ai consiglieri regionali che devono immediatamente richiedere la convocazione del Consiglio per rivedere il decreto 49/2010”.

La chiusura dell’Ospedale di Agropoli è balzata anche a livello nazione, dove l’ex ministro Mara Carfagna, deputata del Pdl, ha incontrato i vertici dell’Asl Salerno e nello specifico il direttore sanitario Federico Pagano. Queste le parole dell’ex ministro:  “Ho incontrato il dottor Pagano con il quale abbiamo affrontato le diverse tematiche che stanno tenendo banco, ad iniziare dall’ospedale di Agropoli”.

La risposta del direttore generale Antonio Squillante: “La riconversione dell’ospedale di Agropoli? Non è un mio capriccio. Delle migliaia di accessi registrati presso la struttura, inoltre, solo 127 risultano essere codici rossi, come detto dal direttore dell’Asl. Stando a questi numeri, dunque, resta ferma la decisione obbligata di riconvertire il nosocomio in centro ambulatoriale ad indirizzo oncologico ed in struttura residenziale per le cure palliative”.

Il sindaco di Salerno De luca, non si tira indietro nel puntare il dito contro l’Asl, queste le sue parole: “E’ necessario valorizzare la medicina sul territorio. L’Asl – continua De Luca – pensa di fare l’esatto contrario togliendo risorse ai distretti e spostarle da altre parti. Va, inoltre, integrata in maniera seria sanità privata e sanità pubblica dal momento che abbiamo Comuni nei quali vi sono doppioni che non si reggono più. Senza ideologismi, la sanità privata convenzionata e accreditata deve essere pienamente integrata nella programmazione sanitaria. Paghiamo più di straordinario di quanto pagheremmo assumendo altro personale”.

Ed infine, ha parlato del caso dell’ospedale di Agropoli: “Abbiamo assistito in questi giorni ad una vicenda scandalosa che riguarda il Comune di Agropoli: non si chiude un ospedale dalla sera alla mattina senza garantire un’alternativa di servizio sanitario ai cittadini”. Infine, il comitato civico “Salviamo l’Ospedale di Agropoli”, sottolinea come, nell’eventuale chiusura di tale struttura sanitaria, l’impossibilità di raggiungere l’Ospedale più vicino, (cioè quello di Vallo della Lucania) a causa di una frana del tratto stradale. Da ciò, si dovrebbe deviare il proprio tragitto all’interno dei vari paesi. Ciò significa allungare il calvario del paziente, che se in difficoltà di vita, rischia ancora di più allungando la sua strada e non raggiungere in tempo l’Ospedale.