10 apr. (TMNews) – “L’idea della politica gratis è un’utopia negativa, un modello che dobbiamo smettere di inseguire, anche se conta ancora notevoli sostegni mediatici”. A sostenerlo è la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel corso della sua lezione inaugurale alla Biennale Democrazia.
Boldrini ha detto di considerare prioritario il contributo “per ricucire il rapporto profondamente lacerato tra i cittadini e le istituzioni”. Ma ha anche sostenuto che “la politica non può essere raffigurata solo o principalmente come la competizione tra chi taglia di più i costi”. E, anzi, ha bollato come una “banalità quella che fa il conto degli euro che si sprecherebbero in ogni seduta parlamentare, come se il confronto tra le posizioni, l’approfondimento anche faticoso dei problemi, fosse una permanente dissipazione di tempo e di denaro”. Altra “semplificazione” che non convince la Boldrini è quella di una politica “esclusivamente finanziata dai privati“.
“Sento forte la necessità di regole più rigorose delle attuali – ha concluso – ma continuo a pensare che non debba essere indispensabile avere generosi finanziatori per poter concorrere alla vita democratica, perché la buona politica sta nell’esercizio responsabile delle proprie funzioni liberi anzitutto da ogni condizionamento”.
“Ho creduto – ha proseguito Boldrini – di dover prendere sul serio la critica che sale dal profondo del Paese verso i partiti e verso la politica. E non mi sentirete mai liquidare questa critica come antipolitica”. Boldrini ha precisato che il suo giudizio non è motivato dal fatto che “non veda il pericolo di populismi autoritari e illiberali: ne è piena l’Europa purtroppo”. Ma piuttosto la “domanda di trasparenza e di onestà non è nemica della buona politica, anzi, ne rappresenta l’essenza”. “Così come non è una svagata protesta il disgusto diffuso verso la corruzione, lo sperpero di denaro pubblico, l’esibizione ostentata e volgare del potere”.
Boldrini ha quindi rivendicato, suscitando uno degli applausi più sentiti dalla platea del Teatro Regio, “quella di richiesta di trasparenza è anche la mia. Quella intolleranza verso il malaffare è anche la mia”.