La crisi e la trappola di Maastricht

claudio zanasi DSC01162I casi sono due: o la crisi economica è stata volutamente programmata dagli strateghi dell’ alta finanza, onde perseguire un progetto di completo asservimento dell’economia reale e dei popoli che la producono o, se preferite, è stata provocata dalla loro totale insipienza ed incapacità che, pur proclamandosi esperti hanno dimostrato, non avendo la minima idea di ciò che stavano facendo.

Sta di fatto che, comunque la si voglia interpretare, è sostanzialmente una crisi di liquidità, cioè di denaro. Manca il denaro.

Il denaro, dal punto di vista tecnico, è l’unità di misura del bene. Dal punto di vista economico è un facilitatore e velocizzatore di scambi. Dal punto di vista materiale, è semplice carta straccia stampata ad un costo risibile.

Ergo, il problema diventa: 1) CHI fabbrica il denaro? 2) A quali condizioni? 3) Perché non ne fabbrica di più?

Le risposte sono, rispettivamente:

1) le Banche Centrali (Bankitalia un tempo per l’Italia, ora la BCE per  tutta l’euro zona).

2) Prestandolo agli Stati e chiedendo in garanzia, oltre all’interesse, i titoli di debito pubblico per un uguale corrispettivo (BOT,CCT,CTZ, ecc…)   che sono praticamente dei “pagherò”.

3)Perché erroneamente e in modo truffaldino, viene fatto credere che crei inflazione .

A tutto ciò si aggiunga  il fatto che quella di stampare banconote è o dovrebbe essere prerogativa degli Stati, non delle banche!

Tanto più che le banche non si dichiarano “proprietarie” della moneta, (tant’è che pongono al passivo nei loro bilanci le banconote che stampano quasi gratis) limitandosi esclusivamente il loro compito, a quello di servizio di Tesoreria dello Stato. Servizio per il quale ricevono regolare compenso dallo Stato stesso e per effetto del quale si dichiarano ambiguamente “istituti di diritto pubblico”, mentre invece sono delle S.p.A. private.

Se questo “unicum”giuridico è stato possibile, è soltanto perché una classe di politici inetti e venduti ha ceduto, dietro lauti compensi, la inalienabile prerogativa di battere moneta alla classe ben più agguerrita dei banchieri.

Con il trattato di Maastricht, questa fasulla e truffaldina legislazione, ha ricevuto un’ulteriore convalida a livello europeo, inducendo nei popoli il convincimento che questo stato di cose debba essere inamovibile ed eterno.

Ma così non è’.

E’ storicamente dimostrato che ogni trattato, convenzione, regolamento, costituzione che sia, è stato disatteso, misconosciuto, rettificato, annullato o reso inefficace da quegli stessi uomini che l’hanno redatto o sottoscritto (qui gli esempi si sprecano…) o dai loro discendenti. Non c’è ragione dunque, per ritenere che il trattato di Maastricht debba fare eccezione a questa prassi.

Già dell’ l’articolo 104*, ad esempio, che vieta l’acquisto da parte della BCE dei titoli di debito pubblico dei singoli Stati, una pletora di politici ha chiesto, senza nominarlo esplicitamente, l’abolizione, invocando che la BCE, al pari della FED diventi prestatore di ultima istanza.

E lo stesso art 109K* concede agli Stati la possibilità di aderire “con deroga” alla UE e,volendo, di essere esclusi su loro richiesta e su approvazione della Commissione, dallo status di “con delega”.

Questi due fatti dimostrano che il trattato non è, né potrebbe essere in alcun modo,un “Moloch” intangibile.

Oltre a ciò, l’articolo 105/A*, recita che La BCE soltanto ha il diritto di stampare le banconote (98%), mentre agli Stati è lasciata, sotto il controllo della stessa BCE, la possibilità di coniare le monete metalliche (2%).

Esso vuole apparire come un adempimento di carattere squisitamente  tecnico, spacciato per tale in virtù di oscure motivazioni mai citate né tantomeno documentate. Mentre invece è in effetti il frutto degenerato di leggi che ,in osservanza alle direttive europee, hanno progressivamente ceduto la sovranità alle banche da parte degli Stati. Leggi che obbligano i popoli a caricarsi di un debito assolutamente inventato, poiché altra efficacia non ha se non quella di arricchire in maniera spropositata le banche, senza ingenerare alcun tipo di ricaduta positiva sulla crescita dell’economia reale. Anzi, ostacolandola ed erodendone i leciti profitti a vantaggio dell’usura. L’art 107* poi, sancisce che la BCE è al di sopra degli Stati: ad essa non è possibile muovere alcuna forma di richiesta o sollecitazione da parte di alcuno! Una vera e propria dittatura!

Claudio Zanasi

*Gli articoli succitati sono facilmente reperibili digitando su internet: “Testo del trattato di Maastricht”, solitamente al 1° link.