Bozza decreto pagamenti a imprese: risorse reperite con emissione di titoli di stato

debiti5 apr – Le risorse necessarie per assicurare la liquidità necessaria per il pagamento dei debiti della Pa nei confronti delle imprese ”complessivamente pari a 20.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014, sono reperite mediante emissioni di titoli di Stato”. E’ quanto si legge nella bozza del decreto legge che sarà domani all’attenzione del Consiglio dei ministri.

La bozza del decreto prevede anche che se fosse a rischio l’obiettivo del deficit/pil sotto il 3% andrebbero rimodulate le spese previste per il rimborso di 40 mld di debiti Pa nel biennio 2013-2014. Ai fini del rispetto dell’obiettivo programmatico in termini di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni indicato nella Relazione presentata al Parlamento, si legge nel testo del provvedimento, il Ministero dell’economia e delle finanze “effettua il monitoraggio dell’attuazione delle misure previste dal presente decreto”. Qualora dal predetto monitoraggio, tenuto anche conto degli andamenti di finanza pubblica, “emerga il rischio del mancato raggiungimento dell’obiettivo”, previa apposita relazione da inviare al Parlamento o da allegare comunque alla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, “può disporre con proprio decreto la rimodulazione per gli anni 2013 e 2014 delle spese autorizzate dal presente provvedimento” o “l’adozione di provvedimenti correttivi urgenti”.

L’articolo 1, poi, disciplina il pagamento dei debiti degli enti locali, i quali, carenti di liquidità, possono chiedere un anticipo alla Cassa depositi e prestiti.

”E’ istituito – prevede la bozza al comma 10 dell’articolo 1 – nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze un fondo, denominato ‘Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi liquidi ed esigibili’, con una dotazione di 2.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014”.

E ancora. ”I pagamenti di debiti certi liquidi ed esigibili” inclusi i pagamenti delle province in favore dei comuni, ”maturati alla data del 31 dicembre 2012, sostenuti nel corso del 2013 dagli enti locali, sono esclusi dai vincoli del patto di stabilità interno per un importo complessivo di 5.000 milioni di euro”.

Prima il rimborso dei crediti vantati dalle imprese, poi di quelli ceduti alle banche. ”I pagamenti di cui al presente decreto sono effettuati dando priorità, ai fini del pagamento, ai crediti non oggetto di cessione pro soluto. Tra più crediti non oggetto di cessione pro soluto il pagamento deve essere imputato al credito più antico, come risultante dalla fattura o dalla richiesta equivalente di pagamento”, si legge nel testo.

Per il pagamento dei debiti della Pa verso le imprese il governo ricorre anche a un taglio lineare alle dotazioni dei ministeri: la bozza del dl precisa come ”all’onere derivante” dagli interventi per il pagamento ”in termini di maggiori interessi del debito pubblico” si provvede ”con corrispondente riduzione lineare delle dotazioni finanziarie disponibili, iscritte a legislazione vigente in termini di competenza e cassa, nell’ambito delle spese rimodulabili delle missioni di spesa di ciascun Ministero”.

Per quanto riguarda i debiti accumulati dagli enti del Ssn nei confronti delle imprese che forniscono alle Asl e agli ospedali beni e servizi, lo Stato è autorizzato ad effettuare anticipazioni di liquidità alle Regioni e alle Province autonome fino a 14 miliardi di euro, di cui 5 miliardi per l’anno 2013 e 9 miliardi per il 2014, per favorire l’accelerazione dei pagamenti dei debiti degli enti del Servizio sanitario nazionale.

La certificazione dei crediti dovuti dalle pubbliche amministrazioni, si precisa nella bozza, ai propri fornitori è effettuata ”esclusivamente mediante la piattaforma elettronica” predisposta dal Mef. Il testo indica anche un termine ”perentorio” per la comunicazione dell’elenco dei debiti: il 15 settembre 2013. Entro quella data devono essere indicati i debiti ”maturati alla data del 31 dicembre 2012, con l’indicazione dei dati identificativi del creditore”, si legge nel documento.

Previste anche delle multe. Pagheranno anche di tasca propria i dirigenti delle amministrazioni pubbliche che ometteranno di registrare online i debiti per la loro certificazione. La multa è pari a ”100 euro per ogni giorno di ritardo nella registrazione sulla piattaforma elettronica”. adnk