3 apr. – Il ministro dell’Economia e Finanze Vittorio Grilli, in accordo con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, “anche a seguito delle articolate Risoluzioni approvate ieri da Camera e Senato, ha fatto presente al presidente del Consiglio l’opportunità di proseguire gli approfondimenti necessari per definire il testo del decreto sui pagamenti dei debiti commerciali della PA”.
Lo comunica Palazzo Chigi, aggiungendo che “pertanto il Consiglio dei ministri previsto per oggi si terrà nei prossimi giorni”.
”L’emanazione del decreto pagamenti che il Consiglio dei ministri si appresta a varare puo’ rappresentare un importante primo passo per saldare i debiti con le imprese, ma bisogna evitare di introdurre nuovi vincoli e sanzioni che rischiano di compromettere i risultati attesi”. Lo dichiara il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, allarmato per alcune anticipazioni relative alle misure che sarebbero all’esame del Governo. Inaccettabile, secondo i costruttori, che insieme ai sindaci dell’Anci sono i promotori della battaglia per il pagamento dei debiti della Pa verso le imprese (oltre 20 miliardi solo quelli del settore dell’edilizia), e’ soprattutto la norma che prevede l’impossibilita’ per gli enti autorizzati a pagare le imprese di realizzare nuovi investimenti per i successivi 5 anni. ”Non si capisce il motivo per cui un ente che lo stato autorizza a pagare i debiti – prosegue Buzzetti – debba poi essere cosi’ pesantemente penalizzato: cosi’ dal patto di stabilita’ si passa a un patto per il non sviluppo!”. Inoltre secondo Buzzetti, appare incomprensibile la norma che autorizza gli enti locali virtuosi a pagare solo 5 degli 11 miliardi in cassa. Cosi’ come desta sconcerto il fatto che per il 2014 siano previsti zero pagamenti per spese in conto capitale e quindi per investimenti. ”Ci vuole piu’ coraggio da parte dell’Italia che deve varare misure efficaci per rimettere in moto l’economia e promuovere lo sviluppo, come d’altronde ribadisce anche Bruxelles e in particolare il vicepresidente Tajani. ‘Non possiamo, infatti – conclude il presidente dell’Ance- limitarci a introdurre un allentamento del patto talmente condizionato e di cosi’ breve gittata da rischiare di produrre effetti minimi e poco incisivi. Le imprese chiedono misure forti: modificare il patto di stabilita’ e concordare con l’Europa un pacchetto di interventi per la crescita e’ obiettivo non piu’ differibile e sul quale si devono misurare tutte le istituzioni e la politica italiana. Nessuno escluso!”.