Appena cominciato, il pontificato di Papa Francesco è già argomento di due instant book nati a pochi giorni dalla sua elezione, il 13 marzo scorso.
Distribuito dall’Editrice Missionaria Italiana di Bologna, Francesco-Un Papa dalla fine del mondo di Gianni Valente raccoglie le interviste con il cardinale Josè Mario Bergoglio realizzate dal giornalista dell’Agenzia Fides per il mensile 30 giorni fra il 2002 e il 2009, dopo la sua nomina ad Arcivescovo di Buenos Aires (era il 1998) e nel corso del suo mandato di capo della Conferenza episcopale dell’Argentina (fra il 2005 e il 2011).
Interviste che hanno permesso al giornalista romano e a sua moglie Stefania Falasca di instaurare con Bergoglio un legame di profonda amicizia. Basti pensare al fatto che il sabato prima dell’inizio del Conclave, Bergoglio era a cena nella loro casa di via Merulana, e che trascorsa un’ora dalla benedizione Urbi et Orbi li ha chiamati per salutarli.
Anticipati dal suo stile all’insegna della povertà, della prossimità e della semplicità, per cui tutti lo hanno conosciuto nella sua Baires, ma che ha mantenuto anche quando si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, nel libro ritroviamo i pensieri di Papa Francesco su temi quali la misericordia di Cristo per tutta l’umanità, la vicinanza della Chiesa al popolo, la radicale esigenza del vangelo, e la denuncia di un sistema economico ingiusto verso i deboli.
In abbinamento con il quotidiano Corriere della sera è uscito invece La Chiesa di Francesco di Vittorio Messori.
Se in pochissimi avevano immaginato Bergoglio come uno fra i cardinali favoriti per l’elezione, il giornalista sassuolese era fra questi. Ne aveva parlato, unica eccezione al riserbo di chi gli chiedesse un’opinione al riguardo del futuro Pontefice, con il collega Michele Brambilla de La Stampa.
Nessuna capacità divinatoria, assicura Messori. Solamente una riflessione sulla situazione della Chiesa del mondo, e sui problemi più urgenti da affrontare. Che portavano nella direzione dell’America del Sud, in cui vive oltre il 40% dei fedeli cattolici di tutto il mondo, pari a quasi 500 milioni di persone, e dove la fede può ancora prosperare, al contrario di altre zone -l’Europa per prima- in cui sta calando.
E se Bergoglio è “tornato alla ribalta” dopo il Conclave del 2005, quando era stato uno fra i candidati più forti, aveva ottenuto il numero più alto di voti dopo Joseph Ratzinger, ma alla fine aveva scelto di fare un passo indietro, evidentemente invece la Chiesa preparava questa scelta da tempo.
Luca Balduzzi