Gran Bretagna: riduzione dei benefit a immigrati, tagli a servizi e sanità

cameron25 mar – Il governo conservatore di David Cameron si trova a fare i conti anch’esso con la crisi economica e si prepara a varare alcune importanti modifiche del sistema britannico di accoglienza nei confronti dei migranti. Proprio in questi giorni da Downing Street stanno arrivando alcune comunicazioni sulla linea che Cameron e i suoi ministri intendono seguire. Le proposte finora emerse delineano una seria riduzione dei servizi e delle agevolazioni offerte ai migranti, di origini europea come extraeuropea.

Nei giorni scorsi si era parlato della volontà di ridurre l’attribuzione di case popolari agli stranieri, ieri invece Cameron ha parlato al Sun di un giro di vite per quanto riguarda i benefit, i sussidi di disoccupazione, da assegnare ai migranti. Mentre adesso per i cittadini di paesi UE emigrati in Gran Bretagna non esistono limiti e, una volta preso, il sussidio non ha una scadenza, il governo vorrebbe introdurre una norma per la quale tutti i migranti devono dimostrare di avere “una seria possibilità di trovare lavoro” o perderanno il benefit dopo sei mesi.

Questo provvedimento, assieme ad altri per il momento solamente annunciati di riduzione del servizio sanitario gratuito per i migranti, è stato considerato da Cameron necessario in concomitanza con l’attuale crisi economica e lavorativa. “Chiunque venga qui deve pagare e dare qualcosa indietro”, ha detto il premier, retrocedendo rispetto all’idea ormai diffusa per cui l’immigrazione è da considerarsi una vera e propria ricchezza, in primis economica.

Sono soprattutto i flussi migratori provenienti dalla Bulgaria e dalla Romania, stati di recente acquisizione UE, a destare insicurezze e a spaventare per il loro grado d’intensità. Secondo Cameron sono 13.000 i bulgari e romeni che hanno intenzione di spostarsi in Gb nei prossimi mesi ed è necessario far sì che chi arriva contribuisca. “Beneficiamo di nuovi paesi in Unione Europea. Queste persone compreranno molte cose da noi e i lavori verranno creati. Ma come governo deve assicurarsi che le persone vengano qui per la giusta causa”. .direttanews.it/