La difesa dell’ambiente e’ un dovere essenziale, tutelare le specie protette pure, ma se ci si spende per questi nobili fini come si puo’ tacere davanti alla manipolazione della vita umana?
Eppure in Italia gli ambientalisti hanno lasciato “deliberamente essiccare” la radice stessa del loro impegno non muovendosi a difesa del diritto alla vita dei piu’ deboli, embrioni compresi, denuncia il giornale della Cei, Avvenire. Il prezzo di questa “reticenza (o di una insignificante acquiescenza) su quel punto fondamentale e’, e sara’ sempre piu’ insostenibile – afferma il direttore del quotidiano cattolico, Marco Tarquinio in risposta alla lettera di un sacerdote – perche’ rischia di rafforzare una visione ecologica paradossalmente disumanizzata“.
“L’etica della vita – sottolinea il corsivo pubblicato dal giornale della Cei a pochi giorni dall’elogio rivolto ai verdi tedeschi dal Pontefice nel discorso al Bundestag – per i cristiani ma non solo per loro, fonda l’etica ecologica esattamente come fonda l’etica sociale”.
In proposito, il direttore di Avvenire cita proprio “Papa Benedetto che continua a ricordarcelo con una forza e una profondita’ straordinarie, perche’ nello stesso tempo razionali e profetiche”. “Per questo – conclude Tarquinio – io non dispero che nell’articolato movimento ambientalista torni a crescere una seria consapevolezza a tale proposito, recuperando, soprattutto qui in Italia, dove e’ stata fatta deliberatamente e tristemente essiccare, una radice fondamentale di questa stessa corrente d’impegno”.
(AGI)