6 MAR – I ribelli siriani hanno annunciato di aver preso in ostaggio 20 osservatori delle Nazioni Unite nel sud, nei pressi delle alture del Golan. Il sequestro, annunciato in un video su YouTube, è stato confermato dal capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman.
I ribelli della brigata dei “Martiri di Yarmouk” chiedono il ritiro delle truppe del regime dal villaggio di Jamlah, provincia di Daraa, vicino al confine con Israele, in cambio del rilascio degli ostaggi. Se questo non avverrà in 24 ore, ha spiegato Rahman, gli ostaggi saranno “trattati come prigionieri”.
Poco dopo è arrivata la conferma delle Nazioni Unite. “Gli osservatori Onu erano impegnati in una missione regolare di rifornimento – si legge in una nota scritta diffusa a New York – e sono stati fermati nei pressi del Punto di osservazione 58, che aveva riportato danni ed era stato evacuato lo scorso fine settimana, in seguito a violenti scontri nelle vicinanze, presso al-Jamlah”.
Israele ha sottratto alla Siria il controllo delle alture del Golan nella guerra del 1967. La Siria considera l’area come una zona occupata e i due paesi, tecnicamente, sono tuttora in guerra. In base a un cessate il fuoco del 1973, le truppe siriane non sono autorizzate ad accedere al territorio. L’area è pattugliata da peacekeeper delle Nazioni Unite.