6 mar. – Va confermato il non luogo a procedere “perche’ il fatto non sussiste” pronunciato dal gup di Roma nei confronti di Silvio Berlusconi, nell’ambito del filone romano dell’inchiesta Madiatrade. E’ quanto ha sollecitato il sostituto pg di Cassazione, Gioacchino Izzo, nella sua requisitoria, durante un’udienza a porte chiuse, davanti ai giudici della terza sezione penale della Suprema Corte, la cui decisione e’ attesa tra stasera e domani.
Izzo ha chiesto l’inammissibilita’ o, in subordine, il rigetto del ricorso presentato in Cassazione dalla Procura di Roma contro la sentenza del gup, emessa il 27 giugno 2012, con cui era stato dichiarato il non luogo a procedere per Berlusconi, per il figlio Pier Silvio e altri dieci manager, in relazione ad alcuni illeciti fiscali ipotizzati dalla Procura nel 2004 .
Per episodi avvenuti nel 2003, il gup aveva disposto il non doversi procedere per prescrizione dei reati di evasione fiscale e violazione delle norme tributarie. La Procura di Roma ha impugnato la sentenza del gup solo in riferimento ai fatti del 2004: anche se questo ricorso dovesse essere accolto dai giudici della Suprema Corte, la prescrizione sarebbe vicina, perche’ decorrerebbe dal 26 aprile prossimo. Oltre che sul proscioglimento di Berlusconi, gli ‘ermellini’, dovranno pronunciarsi anche su quello, disposto dal gup, nei confronti di Pier Silvio Berlusconi, del dirigente Mediaset Pasquale Cannatelli, l’ex ad di RTI Andrea Goretti, e dei manager di RTI Gabriella Ballabio e Guido Barbieri.
Questo filone d’inchiesta venne trasferito a Roma per competenza territoriale perche’ i fatti contestati coinvolgevano RTI, che aveva sede legale nella Capitale. Anche nel procedimento milanese sul caso Mediatrade, Berlusconi e’ stato prosciolto in via definitiva dalla Cassazione il 18 maggio dello scorso anno. Gli episodi su cui ha indagato la Procura di Roma riguardavano le dichiarazioni dei redditi del Gruppo Fininvest del 2004 e del 2005 riferiti alla compravendita dei diritti tv. (AGI) .