6 mar – ‘Gli altri partiti non possono offrire qualcosa di meglio per la governabilità, non hanno le intenzioni né i numeri. Oltre a qualche idea per sbarrarci la strada, non hanno qualcosa da dire al paese. Tocca a noi fare la proposta al paese e ribaltare lo schema: no accordi politici fuori dal parlamento. La governabilità non è solo avere i seggi sufficienti ma è un rapporto tra istituzioni e società, tra governati e governanti come si diceva una volta.
Non vorrei che un’interpretazione formale della governabilità sia un coperchio malposto su una pentola a pressione”. Così Pier Luigi Bersani nel suo intervento in direzione mette in guardia dai rischi di certe soluzioni di governo in cui ribadisce: ‘Siamo pronti a corresponsabilità istituzionali” ma sul governo non sono “praticabili” accordi politici con il centrodestra’
“Ai commentatori, che da 20 anni ci spiegano il verbo senza prendersi un anno sabbatico, dico: non banalizziamo. Qui non si sta corteggiando Grillo ma si sta interpretando quel che si muove nel profondo per bucare il muro di autoreferenzialità del sistema che comincia ad essere in gioco. La rimonta della destra non è recupero consenso ma è il frutto del mancato risultato nostro. Abbiamo cercato scelte in controtendenza, rispetto all’incapacità di riforme della politica, parlando in campagna elettorale con le parole del “cambiamento” e con iniziative come le primarie, ma questo non é stato percepito, se non fosse stato così “l’onda d’urto ci avrebbe colpito ancora di più”
“Apriamo questa direzione nel pieno rispetto dei percorsi istituzionali e delle prerogative del Capo dello Stato ma abbiamo il diritto-dovere di pronunciarci con semplicità davanti all’opinione pubblica”. C’e’ un grande pienone alla direzione del Pd, convocata per votare la proposta del segretario Pier Luigi Bersani su un governo di minoranza che si presenti alle Camere per chiedere la fiducia, in primis al M5S, su un programma di 8 punti.
“Davanti al Paese ognuno si prenderà le sue responsabilità” e “anche chi ha avuto un consenso di 8 milioni elettori e ha scelto la via parlamentare deve dire cosa vuole fare”. Lo ha detto Pier Luigi Bersani evidenziando che il Pd non accetta un “accordo spurio” e non farà il bersaglio facendosi “sparare a palle incatenate”.