28 febbr – Mercenari della Blackwater stanno “supervisionando” la polizia in Grecia, pronti ad intervenire per proteggere il governo e il Parlamento, in caso di tumulti. A rilanciare la notizia, già circolata qualche mese fa, è il sito Darker.net, con un corposo articolo tradotto anche in italiano da Alessandro Lattanzio per il bollettino “Aurora”.
La terra ellenica, culla nobile della democrazia, è ormai diventata una polveriera e i banksters vogliono farne un laboratorio a cielo aperto della repressione.
Laddove non dovessero riuscire la fame e lo scoramento a spegnere i bollori di chi non si rassegna a vivere di elemosina, come è accaduto agli agricoltori che, dopo un mese di blocchi sulle principali arterie stradali del paese per protestare contro il caro gasolio e l’aumento dell’Iva sui loro prodotti, hanno deciso di gettare la spugna, ci penseranno i tutori in divisa dell’ordine costituito.
Con un governo lacerato dagli scandali e i giornalisti indipendenti silenziati con arresti e aggressioni, i manovratori stanno cercando di imprimere una svolta autoritaria. Diversi bloggers hanno anche parlato di un complotto ordito dalla polizia in collusione con l’estrema destra, per avviare una strage di poliziotti da attribuire agli anarchici e utilizzare come pretesto per introdurre la legge marziale o lo stato di emergenza.
La firma del contratto con l’Academi (il nuovo nome della Blackwater) risalirebbe al novembre dello scorso anno. La notizia è stata confermata a fine gennaio, quando l’ambasciatore greco in Canada, Leonidas Chrysanthopoulos, nel corso di una intervista poi pubblicata lo scorso 17 dicembre sul blog “greece-salonika.blogspot.com”, dichiarò: “The Greek government recently made an agreement with the successor company of Blackwater to hire mercenaries for the protection of Parliament. Parliament, however, in democracies needs no protection”.
La notizia dell’accordo con i mercenari tristemente famosi in Iraq e Afghanistan, è apparsa anche sul sito di notizie militari greco “Defencenet”. Con la crisi che avanza, la gente strozzata dai debiti (secondo le ultime stime: ben otto famiglie su dieci) e la riduzione del numero di agenti pubblici a protezione di leader di partito, ministri, parlamentari, governatori e sindaci, di cui si era parlato già diversi mesi fa su “Athens news”, per i provocatori a gettone sarà molto semplice gettare benzina sul fuoco della rivolta. Poi toccherà ai pompieri della repressione spegnere, come da copione, ogni anelito di libertà…. (rinascita.eu)
Ernesto Ferrante