Fisco: 800 euro in più per famiglia, 3.000 per le imprese, crollo economico

crollo11 febbr – Famiglie e imprese sempre più tartassate dal fisco. Consumi a picco, allarme per le aziende che sono strozzate dalla crisi. Confesercenti disegna un quadro nerissimo per l’anno appena iniziato. Nel 2013, infatti, il prelievo fiscale, tra Imu, Tares, Iva e adeguamenti Irpeg toccherà la quota record di 34 miliardi di euro. Per le famiglie si profila una stangata da 800 euro mentre per le imprese il conto è ancor più salato con un aggravio di 3mila euro ad azienda.

A lanciare l’allarme è il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, con l’iniziativa “l’Impresa presenta il conto”, un forte atto di denuncia della “gravissima situazione in cui versano le Pmi e lo stato dell’economia italiana“. Inoltre nel biennio 2012-2013 i consumi crollano di 45 miliardi (-35 miliardi nel 2012, -10 miliardi nel 2013): in sostanza ogni famiglia spende 2mila euro in meno. Il 2103 poi sarà un anno nero per il commercio ed il turismo: chiuderanno i battenti 281 imprese al giorno. Il bilancio peggiorerà rispetto al 2012 quando le chiusure sono state 253 al giorno. A fornire i dati è Confesercenti illustrando l’iniziativa “l’Impresa presenta il conto”.

Nel 2012 hanno cessato la loro attivita 64.126 imprese del Commercio al dettaglio (di cui 52.432 pari all’82% sono imprese individuali) e 27.691 imprese attive nell’Alloggio e Ristorazione. Nei due comparti, quindi, hanno chiuso circa 253 imprese al giorno: 178 nel commercio al dettaglio (di cui 30 nell’abbigliamento), 70 nella ristorazione, 5 nelle strutture ricettive. “Nel 2013 stimiamo che chiuderanno 450.000 imprese in totale, di cui 72.000 nel commercio al dettaglio. Il ritmo delle chiusure nei nostri settori, dunque, aumenterà, portandosi a 281 al giorno: 197 per il commercio al dettaglio (di cui 36 nell’abbigliamento), 78 nella ristorazione, 6 nella ricezione”. “Fisco oppressivo e consumi in crisi – avverte l’associazione – contribuiranno a farne chiudere 70.000, di cui almeno 10.000 nel commercio”.

Tornando ai consumi nel solo nel 2012, la spesa delle famiglie ha subito un tracollo di 35 miliardi (-4%). “Secondo le nostre stime, la contrazione dei consumi continuerà anche l’anno prossimo, sebbene a ritmo meno sostenuto, segnando una diminuzione di circa 10 miliardi (-1,2%)”, ha spiegato il presidente dell’Associazione, Marco Venturi. “In due anni assisteremo quindi ad una contrazione della spesa per consumi interni di 45 miliardi di euro (-5,2%), per un totale di 2.000 euro in meno spesi da ogni famiglia”. L’impatto stimabile sul Pil, in termini di sottrazione di crescita, “è pari a 0,7 punti percentuali”.

Il 2013, secondo l’Associazione, “vedrà continuare l’emorragia dei posti di lavoro nei settori del commercio e del turismo. Alla fine dell’anno, la diminuzione segnata sul 2010 sarà dello 0,8% per gli occupati nel commercio al dettaglio, del 2,6% per gli occupati indipendenti nello stesso settore, dello 0,2% per pubblici esercizi e strutture ricettive e infine dello 0,4% per gli occupati indipendenti di queste ultime”. tmnews